È oramai chiaro a tutti che l’ultimo obiettivo della giunta Scoditti, dopo un’esperienza politico-amministrativa fallimentare sotto tutti i punti di vista, è quello di evitare il dissesto finanziario del nostro comune. Per fare ciò, si è proceduto in primo luogo ad un aumento della tassazione locale attraverso una irragionevole applicazione delle tariffe di IMU TASI e TARI (IUC) che di fatto hanno amplificato i problemi legati alla crisi economica in cui versa la nostra città. Le maggiori storture si sono avute con la TASI, applicata senza uno straccio di detrazione, per proseguire con la TARI, che ha colpito in particolar modo le famiglie oltre che le attività produttive, e sulla cui corretta applicazione, si nutrono forti dubbi.
Evidentemente però le risorse provenienti dalle tasse non sono bastate, non sono state sufficienti a far quadrare i conti ed allora ecco comparire, nel bilancio di previsione 2014, la vendita della Masseria Belloluogo, una struttura risalente al XV scolo di grande valore artistico e architettonico. Non sono convincenti le giustificazioni addotte dall’assessore Castrignanò quando parla di dismissione perché il bene è improduttivo, sarebbe stato più onesto affermare che per coprire il deficit finanziario si svende parte del nostro patrimonio immobiliare. L’aspetto più sconcertante è che tale operazione è stata già iscritta nel bilancio annuale e dunque laddove non si concretizzasse la vendita, avremmo un buco di bilancio di circa 800 mila euro. Non è possibile permettere tutto ciò, non è possibile avallare questa inconcepibile procedura contabile tesa solo a salvare le casse comunali a danno, come al solito, della collettività.
È il caso di ricordare che la Masseria Belloluogo è stata donata – tramite DGR 180/89 – dall’ERSAP(ente regionale di sviluppo agricolo della puglia) al fine di essere utilizzata per il recupero e il reinserimento lavorativo degli ex tossicodipendenti. Da quel momento il comune di Mesagne, intenzionato a realizzare l’opera di cui sopra, ha richiesto, in più fasi, alcuni finanziamenti redigendo dei progetti ad hoc. Un primo finanziamento fu acquisito nel 1993, circa 105 milioni di vecchie lire che servirono solo a comprare attrezzature agricole. Successivamente, nel 1996, arrivò un secondo finanziamento di circa 800 milioni, gran parte dei quali furono utilizzati per ristrutturare la Masseria. L’attività a favore degli ex tossicodipendenti però non fu mai attivata!
Da li incominciò una lunga storia di abbandono e di degrado. Nel 2008 grazie ad un sopralluogo effettuato dalla giunta Incalza si effettuò una capillare pulizia della struttura al fine di preservarla per poi inserirla in un piano di recupero. Con l’avvento della giunta Scoditti purtroppo Belloluogo è tornata nel dimenticatoio. Una storia triste fatta di sprechi di denaro pubblico e di palese incapacità a valorizzare un bene destinato a nobili finalità sociali. Il gruppo consiliare di NIP si opporrà a questa operazione presentando un emendamento ad hoc. Riteniamo che tale bene
dovrà rimanere nella disponibilità del nostro patrimonio immobiliare perché tante, a nostro avviso, sono le possibilità per poterlo valorizzare.
SEGRETERIA PROGETTIAMO MESAGNE E GRUPPO CONSILIARE NIP
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