Si allarga a macchia d’olio lo scandalo delle false rendicontazioni dei parlamentari del M5S.
La vicenda è esplosa dopo la pubblicazione sul web di un filmato de “Le Iene” che ha smascherato i parlamentari Cecconi e Martelli dimostrando che i due avevano falsamente dichiarato di aver eseguito alcuni bonifici per il fondo statale che concede microcredito alle imprese.
Il trucco, rivelato da una ex attivista, prevede che i deputati eseguano il bonifico, stampino la ricevuta per la successiva pubblicazione sul sito e poi annullino il bonifico effettuato.
In tal modo la ricevuta dell’operazione resta visibile a tutti ma i soldi continuano a permanere nella disponibilità del parlamentare.
Dal servizio delle nota trasmissione Mediaset si intuiva il possibile coinvolgimento di alcuni deputati pugliesi. Ed in effetti, in serata, è arrivata la prima ammissione.
E’ quella del senatore Maurizio Buccarella che, su facebook, ha confessato di aver revocato alcuni versamenti e si è “autosospeso dal Movimento per tutelare anche la mia serenità personale e familiare“. Ha scritto ancora l’avvocato leccese: “Non me ne vogliano i colleghi, attivisti e candidati con i quali fino ad oggi mi sono impegnato nella campagna elettorale, continuo a sostenerli idealmente e cercherò di dare una mano comunque, finché mi sarà permesso“.
Buccarella è candidato nel listino plurinominale nel collegio Puglia 2 (Brindisi, Lecce e Taranto) dietro Barbara Lezzi, altra deputata “sospettata” di essere coinvolta nello scandalo dei falsi rendiconti. Da oltre 24 ore il profilo della Lezzi – solitamente molto attivo – è fermo su un post in cui si legge: “Domani mattina andrò in banca per farmi rilasciare la documentazione che accerta che tutti i bonifici che ho effettuato in questi anni non sono stati revocati”.
Va ricordato che proprio il listino senatoriale M5S composto dai leccesi Lezzi, Buccarella, Donno e Mininno aveva generato aspre proteste di diversi attivisti delle province ionico-salentine.
In particolare, l’ex candidato sindaco di Brindisi, Stefano Alparone, aveva recriminato per la sua inspiegabile ed immotivata esclusione dalle parlamentarie ed aveva balenato l’esistenza di una sorta di longa manus che avrebbe favorito alcune personalità al posto di altre.
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