Insieme ai defunti seppelliscono la legalità. Le attività inerenti servizi cimiteriali rappresentano servizi pubblici e se non assicurate dal Comune, direttamente o con affidamento, portano al reato di interruzione di un pubblico servizio. Ciò avviene impunemente in San Pietro vernotico: ancora oggi la tumulazione di un defunto è stata assicurata dalla ditta di di onoranze funebri i cui dipendenti sono costretti a svolgere il servizio in assenza di personale incaricato dal Comune e per evitare che il defunto non sia tumulato con conseguenze igienico sanitarie enormi (il cimitero finirebbe con il riempirsi di feretri non tumulati con problemi igienico sanitari).
Peraltro i dipendenti delle ditte di Onoranze funebri non sono coperti sotto il profilo assicurativo per l’attività di chiusura del feretro e tumulazione (svogono un ruolo al di fuori delle attività di loro competenza), per cui se uno di loro dovesse infortunarsi sono problemi per tutti, ad iniziare dal titolare della ditta. Tutto ciò nella migliore delle ipotesi altrimenti, come già deununciato, il primo che capita tumula. Con buona pace della sicurezza e rispetto per le salme. In mancanza di affidamento compete al Comune tumulare che non ha uomini e mezzi per farlo. Una follia. Non solo: se l’attività non è disciplinata, in base a quale documento di valutazione dei rischi ex L.626/94 e s.m.i. si sta operando? I Dipendenti delle ditte di onoranze funebri, sono stati resi edotti delle norme da eseguire per rispetare le predette norme? Hanno la vestizione adatta per eseguire le operazioni cimiteriali? Oggi erano presenti il Lavoratore Socialmente Utile, un operaio del Comune ed il custode del Comune, oltre ad una pesona che svolge un progetto mirato e che, per quel che mi risulta, non è destinato a avolgere attività presso il Cimitero.
Il sindaco, responsabile in materia igienico sanitaria, ha di fatto rinunciato al suo ruolo, ed è responsabile a tutti gli effetti insieme all’Arch. Delle Donne del mancato rispetto della legge. L’assessore al ramo ha probabilmente ha più responsabilità politiche che penali.
La cooperativa, che in questi mesi di “regno dei padroni delle ferriere” ha avuto in gestione il cimitero comunale sulla parola (nessun affidamento è mai stato formalizzato dal dirigente od atto di indirizzo assunto da Consiglio Comunale o giunta in carica) ha sospeso l’attività con l’arrivo dei botti di Capodanno. Da allora le operazioni cimiteriali hanno una regolamentazione da Far West, dove è facile fare ciò che si vuole, secondo la regola dell’“adessosipuò” (mi risulta che sono stati occupati loculi privati o di confraternite senza alcuna autorizzazione).
Sono sempre più convinto che si stia preparando il terreno per un ritorno di coloro i quali i magistrati hanno cacciato via dalla gestione del cimitero “per gravi inadempienze contrattuali”.
Povera San Pietro.
Allego una foto di come si presentava il cimitero oggi: lapidi a terra, una delle quali con attaccata ancora la foto del defunto, buttata sul viale!
Vergogna!
COMUNICATO PASQUALE RIZZO
CONSIGLIERE COMUNALE SAN PIETRO VERNOTICO
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