May 28, 2025

Foto: TeleBrindisi.tv

Foto: TeleBrindisi.tv

Spesso passano inosservati, quasi invisibili. Li incontriamo ma non li vediamo. Sovente facciamo finta che non esistano, che non vivano la nostra stessa realtà territoriale.

Sono i tantissimi stranieri che lavorano nelle campagne italiane o che sono allogiati in strutture del nostro territorio in attesa di ottenere asilo politico o quei documenti che permettono loro di raggiungere altri paesi europei.

 

Svolgono attività lavorative rifiutate dagli italiani, anche da quelli che un lavoro non ce l’hanno o non l’hanno mai avuto. Oppure sono fermi in attesa che venga perfezionata la documentazione che consenta loro di poter lasciare l’Italia.

 

Qualche volta ci accorgiamo che esistono perché protestano.

Come stamattina quando un gruppo di una trentina di immigrati  ha bloccato la strada provinciale che collega San Vito dei Normanni e Carovigno.

 

Gli stranieri, ospiti di una struttura vicina, hanno deciso di protestare per le loro attuali condizioni di vita e si sono riversati sulla sede stradale dopo l’ennesima protesta sulle spettanze previste e sul ritardo con cui arriverebbero i documenti necessari per regolarizzare completamente la loro posizione e raggiungere le destinazioni prefissate prima di abbandonare il loro paese d’origine.

Ad essi, secondo alcune fonti, si sono uniti i lavoratori lamentano il mancato pagamento di alcune mensilità per i lavori di raccolta eseguiti nei terreni adiacenti.

 

Gli extracomunitari hanno occupato la strada Provinciale  all’altezza del ristorante Carbrun e Green Garden ed hanno posizionato dei sassi impedendo la regolare circolazione delle auto.

Il traffico veicolare è andato a rilento per un paio d’ore. Poi la situazione è tornata alla normalità grazie anche all’intervento delle forze dell’ordine.

 

Clicca qui per il video servizio di TeleBrindisi.tv

 

 

 

One Comment

  • Rispondi
    marco
    26 Settembre 2014

    l’articolo è deviante, in quanto almeno a Carovigno questi immigrati hanno tolto lavoro a chi si arrangiava con i lavori presso le campagne dei cittadini proprietari di esse, questo perchè non vi è rischio per l’ingaggio e prendono molto meno, ecco!… io sono un diplomato, abilit5ato anche alla libera professione che non riesce a lavorare perchè lavoro non ce nè, e possibilità di aprire una qualche attività neanche perchè nullatenente da 2 generazioni, idem come mio padre, si abita in palazzine popolari, gli studi e i sacrifici in questo paese quindi non pagano allora ho cercato qualche giornata, ma aimè tutti gli “abbietti” ,come li chiamo io povero bolscevico, avevano già i propri lavoratori immigrati, quindi se il lavoro è scarso anche per loro l’articolo non ha senso!