Doveva essere una riapertura attesa e ordinata, nel rispetto delle condizioni di sicurezza fissate dalle ordinanze comunali. Si sta invece rivelando l’ennesimo esempio di gestione confusa della viabilità, tra regole disattese, automobilisti disorientati e rischi concreti per la sicurezza stradale. Parliamo della Strada per Patri. Vale la pena ricostruire i fatti.
Il 19 ottobre 2025, con ordinanza dirigenziale n. 518, il Comune di Brindisi ha disposto la chiusura totale al traffico dell’importante arteria nel tratto compreso tra l’intersezione con la Via Provinciale per Lecce e l’accesso alla struttura alberghiera “Il Bastione”. Il provvedimento era finalizzato a consentire lo svolgimento dei lavori di mitigazione del rischio idrogeologico lungo il Canale Patri. La chiusura avrebbe dovuto avere carattere temporaneo, con termine inizialmente previsto all’8 dicembre.
Nel corso degli interventi, però, il verificarsi di smottamenti dell’argine e di una marcata instabilità della sede stradale ha reso necessario ridurre la carreggiata disponibile al transito, imponendo ulteriori cautele per la tutela della pubblica incolumità.
Da qui la seconda ordinanza, emanata il 4 dicembre 2025, con cui l’Amministrazione ha disposto una riapertura parziale e temporanea: senso unico di marcia dalla Via Provinciale per Lecce fino all’accesso a “Il Bastione”, limite di velocità fissato a 10 km/h, divieto di fermata e obbligo, a carico della ditta esecutrice, di installare barriere di protezione e segnaletica adeguata. Il provvedimento stabiliva che la riapertura dovesse avvenire entro il 6 dicembre 2025, con efficacia fino all’8 gennaio 2026.
Nella realtà, però, fino al 19 dicembre la strada è rimasta chiusa, per poi essere riaperta senza alcuna comunicazione chiara e ufficiale alla cittadinanza. Oggi, di fatto, la Strada per Patri risulta percorribile dalla Via Provinciale per Lecce fino a Via Tor Pisana, con senso unico fino all’albergo “Il Bastione” e doppio senso nel tratto successivo. Una disciplina articolata, che avrebbe richiesto informazione puntuale e controlli costanti.
Nulla di tutto questo è avvenuto.
Il segnale di divieto di accesso per chi proviene da Via Tor Pisana, che impone di svoltare a sinistra subito dopo la piccola galleria, viene sistematicamente ignorato. Numerosi automobilisti imboccano il tratto in senso vietato, generando code, manovre improvvise e situazioni di evidente pericolo, soprattutto nei punti più stretti e in prossimità delle aree interessate dagli smottamenti.
A rendere il quadro ancora più critico è la totale assenza di vigilanza: nessun controllo sul rispetto del senso unico, nessun presidio della Polizia Locale, nessun intervento per garantire l’osservanza delle prescrizioni contenute nelle ordinanze. Il risultato è una strada formalmente regolata, ma sostanzialmente abbandonata all’anarchia del traffico, con rischi che ricadono interamente sugli utenti.
Una situazione che pone interrogativi inevitabili: perché la riapertura è avvenuta in ritardo rispetto ai termini fissati? Perché non è stata data adeguata comunicazione sulle nuove modalità di transito? Per quale motivo, a fronte di prescrizioni stringenti in materia di sicurezza e limiti di velocità, non è stato predisposto alcun sistema di controllo?
La Strada per Patri, già segnata da criticità strutturali e interventi emergenziali, non può diventare un laboratorio di improvvisazione amministrativa. Le ordinanze non possono restare atti formali privi di effettiva attuazione. Quando mancano informazione, vigilanza e responsabilità, il rischio idrogeologico si somma a quello, altrettanto serio, di incidenti evitabili.
Serve un intervento immediato: chiarimenti pubblici, segnaletica efficace, controlli costanti. Prima che il prezzo dell’inerzia venga pagato, ancora una volta, da chi quella strada la percorre ogni giorno.
Dic 21, 2025
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