Lesioni personali aggravate. Con questa accusa gli agenti della Squadra Volante del Commissariato di P.S. di Ostuni, diretto dal Commissario Capo Gianni Albano, hanno arrestato nella flagranza di reato Antonio Valente, 39enne di Ceglie messapica.
L’uomo è ritenuto responsabile della cruenta aggressione nei confronti di un operaio di una ditta che lavora all’interno della cava di Ostuni.
Valente, come disposto dal Dott. Raffaele Casto, PM di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, è stato associato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
Le indagini e gli accertamenti cosi come descritti nel comunicato stampa redatto dal Commissariato di Ostuni:
In seguito a richiesta giunta alla locale sala operativa che riferiva di un’avvenuta aggressione presso una cava in territorio di Ostuni, personale della Squadra Volante del Commissariato si portava presso il nosocomio della città Bianca dal quale, dopo aver acquisito le prime indicazioni da parte dell’aggredito colà trasportato, si dirigeva presso il luogo teatro dell’aggressione individuando il responsabile della stessa, attraverso l’ analisi e l’acquisizione delle riprese video del sistema di videosorveglianza interno alla cava nonché l’acquisizione delle testimonianze da parte di 2 soggetti, presenti al momento dell’accaduto.
Veniva rinvenuto e sottoposto a sequestro penale in quanto corpo del reato addebitato, l’oggetto con cui l’aggressione era stata perpetrata, vale a dire una pala con l’impugnatura in legno e l’estremità in ferro, intrisa di sangue, sottoposta ad accertamenti tecnici da parte della Polizia Scientifica.
Sono stati sequestrati anche gli indumenti indossati dall’arrestato al momento della commissione del raptus di violenza, recuperati presso la di lui abitazione, dove il VALENTE si era portato subito dopo l’accaduto, svestendoli repentinamente.
L’aggressione, alla cui base vi è un acceso alterco tra vittima e aguzzino dovuto ad incomprensioni attinenti il prelievo dal cantiere da parte dell’aggredito di un quantitativo di cemento, regolarmente prima pagato, procurava al malmenato, dipendente di una ditta solita scaricare e caricare materiale in e da la menzionata cava , un politraumatismo della zona cranica, del costato e della spalla sinistra con una prognosi a guarigione di 25 gg, salvo complicazioni.
L’arrestato dovrà rispondere dell’accusa di lesioni personali aggravate.
All’esito delle formalità di rito, come disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, Dottor Raffaele CASTO, il VALENTE veniva ristretto in regime di arresti domiciliari presso la sua abitazione a disposizione dell’A.G. mandante.
Nelle ultime ore, l’A.G. pur concordando con l’impianto probatorio-accusatorio a carico dell’arrestato, giudicato solido e ben strutturato dagli investigatori, valutato il suo stato di incensuratezza, il suo reale ravvedimento circa l’accaduto, ha ritenuto di rimetterlo in libertà pur dovendo comunque restare a disposizione degli inquirenti per l’iter processuale che ne seguirà.
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