July 6, 2025

A seguito dei tanti progetti esposti dalla dirigenza Enel, ma ad oggi ancora inattuati, i sindacati confederali hanno sentito e richiesto unitariamente, in data 29 settembre, un incontro con Sua Eccellenza il Prefetto. In tale occasione sono state presentate l’insieme di proposte che sintetizzano le prospettive delle organizzazioni sindacali di categoria.

Riteniamo che queste idee possano rivitalizzare il sito industriale Enel di Brindisi. Crediamo fermamente che Brindisi, con le sue caratteristiche, in particolare le quattro linee AT da 380kv, abbia il potenziale per diventare un punto trainante per il settore industriale, soprattutto quello elettrico. Pertanto, per realizzare una transizione ecologica crediamo che la realizzazione di due cicli combinati a gas sia la strada maestra da dover percorrere, tale che possa garantire una continuità produttiva al sito di Cerano e che possa dare un degno contributo e sostentamento occupazionale per i lavoratori diretti e dell’indotto. È essenziale avviare progetti immediatamente.

Negli ultimi vent’anni, la centrale di Cerano ha contribuito per circa il 30% al fabbisogno energetico nazionale. Siamo esterrefatti dall’inerzia dell’azienda Enel e della politica locale, regionale e nazionale. Inoltre, sembra assurdo che l’azienda non voglia sfruttare la concessione della banchina, che secondo le fonti giornalistiche non verrà rinnovata a fine 2025, ovvero tra poco, causando una perdita di traffico nel porto e inevitabilmente di posti di lavoro.
Per questi motivi, durante il tavolo di confronto, abbiamo sottolineato a Sua Eccellenza il Prefetto che non era opportuno coinvolgere altre organizzazioni sindacali, in particolar modo quelle autonome, poiché le loro visioni sono diametralmente opposte alle nostre e inconciliabili con la nostra idea di futuro per il territorio e le sue famiglie. Non possiamo scendere “a compromessi” con chi non sostiene la realizzazione da parte di Edison all’interno del porto di Brindisi di un serbatoio contenente GNL. Con chi scende in piazza realizzando una “mezza catena” umana per il NO a prescindere. Tali opere darebbero risvolti in termini occupazionali ed attirerebbero grandi imbarcazioni, facendo divenire Brindisi un HUB di approvvigionamento carburante, e massimizzando il traffico portuale a beneficio di tutti gli indotti. Per rafforzare il nostro impegno, incontreremo il sindaco di Brindisi, Mercoledì 11 Ottobre, chiedendo che faccia da intermediario tra tutti gli enti coinvolti. La FLAEI CISL ha assistito negli ultimi mesi alla presentazione di diversi progetti da parte dell’azienda, ma è ora il momento di agire. Dobbiamo passare dalla fase di discussione a quella dell’azione, concretamente. Non possiamo più permetterci di perdere tempo. Abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei lavoratori della centrale e delle loro famiglie. Come FLAEI CISL, crediamo che il nostro territorio abbia le competenze necessarie per contribuire nel paese, in modo significativo, alla realizzazione di una transizione energetica giusta, equa e sostenibile.

 

LA SEGRETERIA TERRITORIALE FLAEI
Federazione Lavoratori Aziende Elettriche Italiane.

 

Questa mattina, a seguito delle richieste di incontro inoltrate a Sua Eccellenza il Prefetto di Brindisi, si è svolto un breve incontro, nel quale per parte FILCTEM CGIL è stata rimarcata l’assoluta assenza di attenzione da parte del Governo Nazionale, sull’area industriale di Brindisi, ad oggi purtroppo non c’è alcuna disponibilità ministeriale per convocare l’incontro sulla Vertenza Basell e/o di riattivare il tavolo sulla Chimica di base e per aprire un focus su sviluppo e consolidamento del Petrolchimico di Brindisi.

 

Allo stesso tempo assoluta incertezza governativa, anche, in campo energetico, il così detto Decreto di massimizzazione che sanciva le modalità di funzionamento delle Centrali Termoelettriche a Carbone Italiane, emesso dal Governo Draghi, prorogato dall’attuale esecutivo e scaduto il 30 settembre 2023, ha provocato la fermata contemporanea di tutti e 3 i Gruppi di produzione della Centrale di Cerano.

 

Solo la programmata manutenzione degli impianti assicura oggi attività lavorative, dal prossimo mese, conclusi in previsti interventi, non vi è alcuna certezza di ripresa produttiva.

 

L’incertezza sulle politiche industriali cresce se si considera la riprogrammazione dei Fondi previsti dal PNRR, per i quali erano in atto attività progettuali e che il Governo rischia di spostare in altri settori. Ulteriore incertezza sulla conferma degli investimenti previsti da ENEL, tra questi i nuovi impianti a ciclo combinato a gas previsti a Brindisi, per i quali bocciato il ricorso delle associazioni ambientaliste al TAR del Lazio, oggi possono passare alla fase di cantierizzazione nel perimetro della Centrale di Cerano, ENEL deve confermare questo importante investimento industriale nel nuovo Piano Industriale che sta predisponendo per fine anno.

 

Dal Governo ci aspettiamo un confronto con TERNA, che dovrebbe completare le aste del Capacity Market, con una nuova asta per il Polo Elettrico di Brindisi, oltre che attuare nuove connessioni con i paesi esteri, raddoppio dell’interconnessione Galatina Grecia per portare in Italia energia prodotta all’estereo. Le attività di produzione devono essere garantire in Italia per favorire lo sviluppo industriale del Paese evitando ulteriori pericolose dipendenze da paesi esteri, così come già avvenuto con il gas.

 

Con l’occasione, dopo queste brevi considerazioni, sono stati ufficialmente consegnati a Sua Eccellenza il Prefetto, due Documenti Sindacali unitari, redatti dalla FILCTEM e dalle altre organizzazioni sindacali confederali di categoria, il primo del Comparto Elettrico su ENEL, il secondo del Comparto Chimico sui futuri investimenti di EDISON.

 

Antonio Frattini
Segretario Generale Filtcem Cgil

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