Il mondo della vela brindisina piange la scomparsa di Gianluigi Migliaccio, ingegnere di grande reputazione e storico armatore dell’imbarcazione Mattone, protagonista assoluta della regata internazionale Brindisi–Corfù. Figura di riferimento per intere generazioni di appassionati, Migliaccio aveva legato il suo nome a doppio filo con questa competizione fin dalla sua prima edizione, contribuendo a scriverne la storia.
Mattone, costruita nel 1979 su progetto dell’architetto Andrea Vallicelli e appartenente alla classe “Marchi 39”, è l’imbarcazione con il maggior numero di presenze alla regata, 37 partecipazioni, mancando il via solo nell’anno del Covid e nell’edizione 2023 per ragioni tecniche. Sotto la guida di Migliaccio e del coarmatore Lisi, la barca è diventata un’icona: sempre impeccabile in mare, con equipaggi riconoscibili per lo stile, l’attenzione ai dettagli e lo spirito competitivo, senza mai perdere la convivialità che ha contraddistinto le sue traversate.
Migliaccio faceva parte di quel gruppo di pionieri che, nel 1986, accettò la sfida della prima Brindisi–Corfù ideata da Enzo Tosti e organizzata da Livio Georgevich, quando a tagliare la linea di partenza furono soltanto sette imbarcazioni. In quell’occasione, Mattone fu già tra le protagoniste, condividendo con altri armatori lo spirito di un’avventura che si svolgeva in tempi in cui il Canale d’Otranto si attraversava affidandosi a bussola, carte nautiche e tanta esperienza marinaresca.
Nel 2023, Migliaccio era stato premiato durante la serata delle “Stelle” dello sport, organizzata dall’A.N.S.Me.S. di Brindisi, riconoscimento dedicato a quei protagonisti che hanno dato lustro alla città, rappresentando valori autentici di passione e dedizione.
Con la sua scomparsa, Brindisi perde un uomo di mare di grande competenza, ma anche un ingegnere stimato e un testimone diretto di una stagione pionieristica della vela locale.
Siamo certi, però, che il ricordo di Gianluigi continuerà a vivere nelle regate, nelle banchine e soprattutto nella scia di Mattone, che resta un simbolo intramontabile della Brindisi–Corfù.
A tutti i suoi cari, giunga l’abbraccio della redazione di Brundisium.net
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