Antonio Elefante, ex consigliere comunale è indagato per aver consegnato le chiavi di un immobile comunale a una persona che successivamente lo ha occupato. Insieme a lui è coinvolto anche Luciano Melacca, 40 anni.
Sia Elefante che Melacca sono stati raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini preliminari.
L’inchiesta, condotta dal procuratore facente funzione Antonio Negro con la Guardia di Finanza, è partita il 23 dicembre 2022, quando la Polizia Locale ha scoperto l’occupazione abusiva di un appartamento situato in via Monsignor De Filippis.
Nel registro degli indagati erano stati iscritti inizialmente anche due funzionari comunali, per verificare se fossero stati loro a fornire le chiavi all’ex consigliere. Tuttavia, durante gli interrogatori, hanno spiegato che la procedura di alienazione dei beni comunali prevedeva la possibilità di consegnare le chiavi ai consiglieri solo per mostrarli ai potenziali acquirenti, senza che ciò implicasse la cessione dell’immobile. La loro versione è stata considerata attendibile e il magistrato ha chiesto l’archiviazione per entrambi.
Venerdì 28 febbraio, la vicenda, ricostruita dal “Nuovo Quotidiano di Puglia”, è approdata in consiglio comunale, tramite il consigliere comunale Francesco Cannalire. Il capogruppo del Pd, durante la discussione culminata con l’approvazione del nuovo regolamento sull’emergenza abitativa, ha espresso “grande preoccupazione” per la notizia riportata dal giornale locale.
A preoccuparlo, in particolare, le dichiarazioni di funzionari che, ascoltati dagli inquirenti, avrebbero dichiarato che era una consuetudine dare le chiavi di immobili comunali ai consiglieri. “Sarebbe – afferma Cannalire – una cosa gravissima, perché si fuorvia, davanti all’opinione pubblica, il ruolo dei consiglieri comunali”. Il capogruppo del Pd ha sollecitato l’assessore agli Affari legali, Daniela Maglie, ad acquisire, se possibile, gli atti di indagine. “Si chiarisca – tuona il consigliere – a chi e perché avrebbero dato quelle chiavi”.
L’architetto Marina Carrozzo, attuale dirigente dell’ufficio Politiche abitative, ha spiegato di aver avviato una indagine interna conoscitiva e non ha escluso la possibilità di chiedere l’accesso al fascicolo d’indagine.
Quel che è certo è che, da circa un anno e mezzo, vigono indicazioni stringenti sull’accesso all’ufficio. “Chiunque accede – ha dichiarato la dirigente – è sottoposto a registrazione e qualunque sopralluogo viene svolto da un tecnico d’ufficio che ha le chiavi”.
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