Nelle lezioni di storia tutti noi ricordiamo la parabola dell’imperatore Nerone che mentre Roma bruciava suonava la lira, così un po’ come Luigi Caroli: mentre il partito in provincia affonda, FDI praticamente va da tre consiglieri provinciali eletti a zero, lui si dichiara contento della crescita del partito, ci sarebbe da chiedersi ma è una barzelletta ? No, tutto vero !
Comprendo che in tempi di autocelebrazione tutto sia possibile, ma in politica contano i numeri ed i numeri (chiarissimi) dicono l’esatto contrario di quello che Luigi Caroli afferma.
Del resto non potrebbe essere diversamente, la politica fallimentare attuata dal commissari provinciale è chiara: si è adoperato e fatto di tutto per evitare che il centrodestra potesse competere con una sua una lista alle elezioni comunali San Michele Salentino, ed ancora,
quando in maniera politicamente stupida, aggiungo anche con un po’ di malafede, si è fatto sì che il centrosinistra vincesse a San Pietro Vernotico (con tanto di ringraziamenti dal pubblico palco fatti dal neo eletto Sindaco indirizzati a Luigi Caroli).
Come si può pretendere di crescere se la gestione è questa, ed è così che pian piano si perde sempre più terreno.
Se Luigi Caroli fosse un politico di statura, oggi rassegnerebbe, dopo l’ennesimo fallimento elettorale, le sue dimissioni nelle mani del Coordinatore Regionale, invece no, arriva l’ennesimo “io sono il migliore, abbiamo vinto “!
Purtroppo, non riesce a comprendere i danni che sta comminando a tutto il partito in provincia, e questo perché a suo sentire il Partito è una sua proprietà; pertanto crede che essere commissario di un partito sia un po’ come avere la proprietà di un immobile, in realtà non è così, e lo dimostrano senza equivoci le uniche vittorie del centro destra in provincia, lì dove lui non riesce a imporsi con le sue balzane idee di mala politica. Vedasi Torre Santa Susanna, dove la caratura politica del Sen. Michele Saccomanno non lascia spazio di
manovra e vedasi Brindisi, città dove l’On. Mauro D’attis ha ben gestito e giocato la partita in casa sua.
Per dirla in gergo calcistico così si conclude la breve parabola dell’uomo che si presentò ai suoi tifosi (nel nostro caso il partito) come Platini ma giocava al pari (se non peggio) di Pacione.
Christian CONTINELLI
Membro del Coord.to Prov.le FDI
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