Noi del Comitato, continuiamo a sostenere che la presenza di un impianto come la centrale “Federico II” debba rappresentare una vera occasione di crescita e di sviluppo per il nostro territorio, non solo per le opportunità imprenditoriali ad esso collegate e sulle quali ci riserviamo di fare delle ulteriori riflessioni ed azioni in futuro, ma anche e soprattutto per le opportunità di occupazione diretta che l’Azienda Enel nel suo complesso dovrebbe riuscire a garantire. Invece alcune funzioni di Enel stanno, come nel caso del Global Procurement di Enel Servizi srl e di Ingegneria e Ricerca Enel spa, snellendo sempre più gli organici trasferendo le figure di responsabilità e decisionali verso altre sedi invece di confermare quelle logiche di decentramento di ruoli e responsabilità che hanno contribuito a produrre dei risultati eccellenti riconosciuti non solo nel mondo Enel ma anche da soggetti esterni.
Tutto questo accade con la complicità silenziosa del mondo sindacale che invece di creare le condizioni per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani brindisini, asseconda l’utilizzo di lavoratori in trasferta da impiegare presso la realtà di Brindisi, non in aggiunta alla forza lavoro necessaria come logica vorrebbe ma in sostituzione, e magari scoprire pure che sono risorse non provenienti da impianti fermi ma giovani assunti in altre realtà.
Ebbene, avendo a cuore le sorti della nostra comunità e del futuro nostro e dei nostri figli, sentiamo il dovere morale di intervenire e sollecitare i soggetti interessati ad uno scatto di orgoglio nel sostenere le ragioni di un territorio che non può e non deve abbandonarsi al suo destino, ed è per questo che chiamiamo ad agire quanti come noi considerano necessarie delle azioni efficaci e tempestive.
Comitato Energia Ambiente e Territorio
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