August 24, 2025

I Lavoratori del gruppo Eni (Versalis, Syndial, Eni Corporate, Enipower e Brindisi Servizi Generali) hanno aderito allo Sciopero Generale indetto dalle Segreterie Nazionali del comparto chimico a fronte delle notizie sulla vendita del pacchetto di maggioranza di Versalis da parte di Eni.
L’ADESIONE E’ STATA STRAORDINARIA CON QUASI L’80% DEI LAVORATORI CHE SI SONO ASTENUTI, IL BLOCCO COMPLETO DI TUTTE LE ATTIVITA’ COMPRESE L’INGRESSO E LE USCITA DEI MEZZI E LA GESTIONE DELLA MARCIA DEGLI IMPIANTI SECONDO LE MODALITA’ PREVISTE DAL CCNL E CONCORDATE CON LA RSU.

 
All’Assemblea erano presenti i 3 Segretari Generali della Femca Cisl, Emiliano GIANNOCCARO, Filctem Cgil, Salvatore VIVA e Uiltec Uil, Carlo PERRUCCI, oltre ai Segreterai Generali della Cisal e Ugl Chimici, Massimo PAGLIARA e Iario D’amato, ed in rappresentanza delle tre Segreterie Nazionali Vincenzo CESARE della Uiltec Uil.
L’Assemblea ha evidenziato come l’obiettivo dell’Eni è ormai quello di concentrare le proprie attività soltanto sull’esplorazione e l’estrazione di gas e petrolio riducendo a queste attività, peraltro sostanzialmente svolte fuori dall’Italia, il modello di impresa integrata storicamente fondato sull’insieme della filiera, dalla esplorazione alla vendita di idrocarburi, passando per la raffinazione e la chimica di base, quale Eni negli anni è divenuta.

 
Ciò significa, che tutte le attività che non rientrano nel perimetro indicato, dall’Amministratore Delegato ai Segretari Generali Nazionali di categoria, lo scorso 30 ottobre, permarranno solo transitoriamente all’interno dell’Eni, che partendo da Saipem e Versalis, comporterà inevitabilmente un ulteriore, radicale disimpegno dell’Eni dall’Italia.
L’Italia pertanto rischia di vedere scomparire, nell’immediato, un settore fondamentale come la Chimica di base, che sorregge il sistema industriale del Paese ed assisterà, questo è lecito aspettarsi, ad un progressivo ed irreversibile calo di investimenti e capacità competitiva a danno dei settori ad essa collegati e quindi dell’intero sistema industriale italiano.
Per quanto riguarda Brindisi, l’Assemblea ha ribadito che il nostro territorio non può più permettersi di subire decisioni Eni, supportate dal Governo nazionale, che hanno già determinato chiusure, con pesanti conseguenze in termini sociali, di economia locale ed occupazionali. Troppo fresche le ferite ancora aperte inferte da Eni con le cessioni a Evc e Dow delle divisioni Poliuretani e Cloro.

 

Specialmente in questo periodo storico dove il nostro stabilimento Petrolchimico subisce fortissime pressioni quasi totalmente strumentali, a cui vengono addebitati tutti, o quasi, i danni ambientali subiti dal territorio, dove esimi esponenti istituzionali e politici annunciano interventi drastici ed eclatanti.
Ragione per cui inevitabilmente è emersa una maggiore preoccupazione sulla tenuta produttiva ed occupazionale non solo dei Dipendenti diretti Eni, bensì di tutto il polo chimico, dell’appalto e dell’indotto ad esso collegato, che di certo dal punto di vista sociale avrebbe un impatto devastante.
Pertanto maggiore sarà l’impegno e lo sforzo di tutto il sistema Lavoratori-Sindacato, affinché si possa davvero territorialmente prendere atto della drammaticità che tale decisione Eni potrà determinare, che attraverso il coinvolgimento delle Segreterie Confederali attiverà tutte le azioni di sensibilizzazione dei livelli Istituzionali, Politico e Sociale locale, provinciale e regionale a sostegno della richiesta al Governo di rivedere le scelte strategiche di Eni.
Si chiede ad Eni di non disimpegnarsi dal Paese, di confermare gli investimenti previsti in Italia, dal piano industriale 2012-2018 e di favorire, anche con il proprio impegno, al rilancio dell’industria italiana.
Il percorso complesso e delicato sindacale parte da qui, prevede la convocazione di un incontro con i diversi livelli Istituzionali, Comune, Provincia e Regione e con i Parlamentari della Provincia, per giungere a rappresentare una qualificata partecipazione, fatta non solo da Lavoratori e Organizzazioni Sindacali, all’Assemblea Nazionale indetta a Roma per il 5 dicembre 2015, alla presenza dei Segretari Generali Confederali Nazionali e i Capigruppo Parlamentari per continuare con convinzione l’opera dissuasione nei confronti di Eni.

 

Le Segreterie Territoriali FILCTEM CGIL FEMCA CISL UILTEC UIL

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