Il Gasdotto TAP ed il polo energetico brindisino sono al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica locale. Il gasdotto è attualmente oggetto d’esame da parte della Commissione VIA Regionale che, per legge, dovrebbe esprimersi sullo studio d’impatto ambientale e sull’unico sito oggetto di esame vale a dire quello di S. Foca-Melendugno.
La questione gasdotto, caratterizzata in fase istruttoria da ambiguità o latitanze politico-istituzionali, va risolta con un’analisi puntuale sul sito di S. Foca-Melendugno o eventualmente esaminando l’alternativa di Otranto su cui fu rilasciato parere favorevole ad una proposta avanzata 10 anni fa da Edison.
L’ipotesi di approdo del gasdotto nel brindisino, già nel 2009 ritenuta impossibile (anche dalla società) per la presenza di vincoli sulla Poseidonia e su aree protette, è un assurdo provocatorio da non prendere in alcuna considerazione e verrebbe avversato col massimo impegno da un territorio già devastato da pericolosi impianti industriali . Nessuno tenti di veicolare il gasdotto a Cerano attraverso fantasiose alimentazioni a gas della centrale di Brindisi Sud : si tratterebbe, dopo tante amare esperienze, di un gioco politico in danno della nostra comunità che incontrerebbe una opposizione ferma quanto lo è stato e lo è tuttora quella contro il rigassificatore. Lo ricordiamo al Governo e a tutti i protagonisti interessati alla vicenda della nostra Regione.
La centrale Brindisi Sud richiede determinazioni riguardante l’ esercizio a carbone rispetto al quale va definita una soluzione ben più incisiva di quella proposta dalla Regione (riduzione del 20% del carbone combusto e delle emissioni rispetto al 2004) cioè l’applicazione di quanto disposto dal protocollo di Kyoto per i limiti di CO2 con una contestuale riduzione del carbone superiore al 30%.
Va poi assunta una ferma posizione sulla chiusura della Centrale Brindisi Nord e sulle alternative da costruire prioritariamente presentando osservazioni tecniche nella procedura via.
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
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