I lavoratori della Santa Teresa hanno occupato nuovamente il tetto del Palazzo della Provincia di Brindisi.
Lo avevano già fatto il 29 Giugno scorso.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare cittadini e istituzioni nei confronti della loro problematica lavorativa e protestare contro le lettere di licenziamento inviate dalla Santa Teresa in questi giorni.
Sul posto si sono diretti i vigili del Fuoco di Brindisi mentre la polizia Municipale ha transennato la zona
La situazione della Santa Teresa – cosi come tante altre società in house partecipate dalle provincie italiane – è precipitata negli ultimi giorni: la Provincia di Brindisi rischia il default finanziario e non può tenere in vita una società con centinaia di lavoratori, per questo ha fissato al 31 Dicembre il termine dell’attività lavorativa ed ha inviato le lettere di sollevamento dal lavoro.
I lavoratori sono saliti sul tetto del Palazzo dell’Amministrazione Provinciale intorno alle 8.30 ed hanno chiesto di incontrare il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per richiedere il sostegno finanziario indispensabile per evitare il licenziamento.
I lavoratori hanno fatto sapere di non essere disposti a cessare la protesta finchè non avranno rassicurazioni in tal senso.
In mattinata i rappresentanti dei lavoratori hanno contattato telefonicamente Michele Emiliano: il Presidente della Regione Puglia ha assicurato tutto l’impegno possibile per far fronte alla situazione. in realtà Emiliano ha già destinato circa 6 milioni di euro di fondi regionali ai lavoratori della Santa Teresa ma, per legge, tali fondi sono stati assorbiti dal bilancio generale della Provincia e sono serviti per tenere in piedi altri servizi e pagare gli stipendi ai lavoratori dell’ente.
I lavoratori, inoltre, hanno chiesto l’intervento del Prefetto di Brindisi, Annunziato Vardè ed hanno rivolto al presidente della Provincia di Brindisi, Maurizio Bruno, l’invito a costruire un fronte unico necessario a far pesare le richieste del territorio brindisino.
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