December 5, 2024

Michele Placido e Anna Bonaiuto sono i protagonisti assoluti della commedia tratta dall’omonimo romanzo di Éric-Emmanuel Schmitt: un’opera dalle sfumature noir che tratta con ironia un argomento difficile come il rapporto di coppia e il suo equilibrio precario. In scena al Teatro Verdi di Brindisi giovedì 11 gennaio, alle ore 20.30.

 

Saranno due grandi interpreti italiani come Michele Placido e Anna Bonaiuto, i protagonisti di «Piccoli crimini coniugali», uno spettacolo di Éric-Emmanuel Schmitt, in scena giovedì 11 gennaio (ore 20.30) al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi. Un lavoro di cui Placido ha curato anche l’adattamento e la regia. È la storia di una perdita di memoria che induce alla ricostruzione-riesame di un rapporto. Il best-seller dello scrittore, tra gli esponenti più acclamati della drammaturgia contemporanea francese, ha un precedente a teatro, con la versione del 2005 interpretata da Andrea Jonasson e Gianpiero Bianchi, e uno più recente anche al cinema, nel 2017, con Sergio Castellitto e Margherita Buy.

 

Sull’altalena del matrimonio fra impercettibili smottamenti del cuore e tradimenti occulti si consuma la vita dei due protagonisti. Un sottile gioco al massacro a due voci inventato dal drammaturgo più amato d’oltralpe. Gilles e Lisa, una coppia come tante. Da ormai quindici anni si trovano a vivere un apparentemente, tranquillo ménage familiare. Lui, scrittore di gialli, in realtà non è un grande fautore della vita a due, convinto che si tratti di un’associazione a delinquere finalizzata alla distruzione del partner. Lei, moglie fedele, è invece molto innamorata e timorosa di perdere il marito, magari sedotto da una donna più giovane.

 

Un piccolo incidente domestico, in cui Gilles, pur mantenendo intatte le proprie facoltà di ragionamento, perde completamente la memoria, diventa la causa scatenante di un sottile e deflagrante gioco al massacro. I tentativi di Lisa di aiutare il compagno a riappropriarsi della sua identità e del loro vissuto comune diventano un percorso divertente e doloroso, a tratti grottesco. Gilles e Lisa avranno un bel da fare per cancellare l’immagine di sé che ciascuno ha dell’altro, attraverso rivelazioni sorprendenti, scoperte sospettate ma sempre taciute, rancori, gelosie, fraintendimenti mai chiariti, in una lotta senza esclusioni di colpi, sostenuta, per fortuna loro, da una grande attrazione fisica che li tiene avvinti.

 

Il testo di Schmitt è un serrato confronto verbale tra i due protagonisti, un susseguirsi di battute, ora amorevoli ora feroci, ora ironiche ora velenose, uno scontro che si genera dove una grande passione inespressa cerca un modo per sfogarsi. Il battibecco è necessario, vitale. Il dire apertamente quello che era percepito da tempo, la consapevolezza chiara di alcune verità prima solo intuite sono momenti necessari alla vita di coppia, per permettere a due persone di crescere insieme, di rispettarsi, di convivere.

 

È questo il senso del libro e anche della messinscena teatrale. Le verità non dette sfaldano col tempo le basi angolari della coppia, un percorso lento e invisibile come quello del tempo. Gilles e Lisa rivivono impietosamente il loro rapporto, litigano sul significato del matrimonio, su cosa voglia dire invecchiare insieme. Le verità sulla coppia assumono contorni sempre meno definiti, e l’amnesia si offre come il vuoto perfetto da riempire con tutto ciò che è rimasto sul fondo.

 

Dopo quindici anni di matrimonio, i due abbattono il muro delle reticenze facendo l’inventario dei ricatti, degli egoismi, della paura di essere traditi, delle diffidenze riguardo alla promessa cruciale del matrimonio: insieme finché morte non ci separi. Perché dal giorno del sì al regime di coppia c’è troppo in mezzo: dolori, incomprensioni, piccole vanità offese, forse tradimenti e poi la vecchiaia, in agguato. La casa diventa il campo di battaglia e, si sa, le guerre invisibili sono più logoranti degli scontri a viso aperto. «Ecco la coppia: un’associazione di assassini». I due protagonisti del match sembrano essersi fatti parecchio male, senza dirselo, prima di sciogliere i nodi che una qualsiasi amnesia ha fatto venire al pettine.

 

Si comincia alle ore 20.30

Durata spettacolo: un’ora e 35 minuti (senza intervallo)
Per tutte le informazioni www.nuovoteatroverdi.com
Biglietteria online https://goo.gl/qAQJJ6

Tel. (0831) 229 230 – 562 554

 

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