Oggi probabilmente gli accordi nati sotto il sole agostano tra PD e FI giungono al capolinea. Vi erano problemi di metodo che nascondevano difetti di sostanza. Occorre trasparenza ed espressione aggregativa delle forze politiche.
Ogni volta ci si giustifica che “destra” e “sinistra” sono categorie superate, tranne a farsene scudo, sia dall’una sia dall’altra parte, per avanzare cavalierati o motivare emarginazioni storiche e sociali degli avversari.
Il cittadino non può capire conversioni ad U dopo pochi mesi dalle elezioni (vedi Francavilla Fontana) e a pochi giorni da primarie in cui sia a Sinistra sia a Destra si richiede l’eccellenza per candidarsi a governare una Regione che vuole ripartire con nuovo vigore e nuove ambizioni in una concorrenza non più tra le ultime, ma tra le grandi. Le idee, le intelligenze non sono appannaggio dei grandi numeri. Spesso, ai piccoli, la necessità aguzza il cervello.
Perché escludere oggi i “partiti minori”, per poi richiamarli alla raccolta elettorale contro la sinistra da una parte o la destra dall’altra? Forse perché determinanti per vincere?
Ritengo che il passo falso degli inciuci estivi debba non solo essere fermato, ma deve riaprire dibattiti e ricerche per cogliere il meglio, che immagino nel centrodestra abbia bisogno del contributo di tutti. Una lista alternativa alla “furbata” per le provinciali non era una “minaccia”, ma la rappresentazione palpabile, concreta, non virtuale, di una intolleranza nel centrodestra, quantomeno al monopolio delle idee. Ripartiamo con un esercizio che insieme può fornire alla Regione, ma anche a Brindisi, lo spiraglio di una possibile emersione dalla mediocrità.
on. Michele Saccomanno – Direzione Nazionale Fratellid’Italia
No Comments