April 30, 2025

Botta e risposta tra il Consigliere Regionale Euprepio Curto ed il Presidente del Consiglio Comunale di Torchiarolo Francesco Palermo.

Il motivo del contendere è la surroga di quattro consiglieri dimissionari.

All’ex Senatore che scrive al Prefetto di Brindisi puntando il dito contro il comportamento del Presidente del Consiglio, risposte Palermo con una replica tra l’ironico e lo stizzato.

Ecco di seguito le due note recapitate agli organi di informazione.

 

Scrive Curto al Prefetto:

Illustre Signor Prefetto,

il Consiglio comunale di Torchiarolo, convocato in data 4 agosto u.s., recava all’o.d.g.  le dimissioni dei consiglieri Nicola Serinelli, Maurizio De Masi, Maurizio Nicolardi e Cretì Alessandro, oltre   alle consequenziali surroghe.

Ebbene, di tali  dimissioni il Consiglio comunale ebbe a prendere  regolarmente atto – e peraltro non poteva  diversamente, stante le disposizioni  vigenti -,  mentre  approvò  la sola surroga del consigliere dimissionario Cretì con la  sig.ra Lorella Cerfeda, in quanto il Presidente del Consiglio (motu proprio, stando a quanto contenuto nelle  maldestre deliberazioni   nn.  27, 28 e 29 del  4 agosto)   ritirò  gli altri citati  tre punti posti all’ordine del giorno poiché  le persone potenzialmente subentranti, contattate da chi e a quale titolo non è dato sapere,  avrebbero dichiarato “la loro indisponibilità ad assumere la carica”.

 Orbene, il Presidente del Consiglio comunale di Torchiarolo,  ha irresponsabilmente violato le norme contenute nel TUEL 267/2000 le quali recitano senza ombra di equivoco non solo che “Le dimissioni (dei consiglieri) sono irrevocabili, non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci”, ma anche che “Il Consiglio entro e non oltre dieci giorni deve procedere alla surroga dei consiglieri dimissionari”.

 E pertanto, aver ritirato le proposte di deliberazione nn. 27, 28 e 29 del 4 agosto, non solo viola disposizioni di legge dal contenuto imperativo, ma impedisce, altresì, che il  Consiglio comunale di Torchiarolo  possa operare con il suo plenum.

Convinto che non Le sfuggirà l’illegittimità delle decisioni assunte dall’incauto Presidente del Consiglio comunale di Torchiarolo, e la consequenziale assoluta gravità dei fatti, sono a chiedere un Suo autorevole intervento affinché a Torchiarolo  siano ripristinate le condizioni ordinarie di legalità e contestualmente sia oggetto di valutazione l’operato del Presidente del Consiglio.

Grato per l’attenzione, porgo cordiali saluti.

Euprepio Curto –  Consigliere regionale

 

Così replica Palermo:

Lettera aperta di un piccolo presidente di Consiglio comunale ad un Consigliere regionale, già Senatore.     

 

Apprendo con piacere, dagli organi di stampa, che un Consigliere regionale, già Senatore di questa Repubblica e “già” tante altre cose, ha deciso di dedicare attenzione alla mia attività istituzionale di piccolo presidente del Consiglio comunale del mio piccolo paese. Detto senza alcuna ironia, ne rimango profondamente e sinceramente lusingato.

Il fatto che un Consigliere regionale, ora pure Consigliere comunale, spenda anche solo qualche minuto del suo prezioso tempo per fare le pulci al mio operato istituzionale, col chiaro intento di aiutarmi a non commettere errori, mi riempie di soddisfazione e mi onora più di quanto io forse meriti.

Che poi di tale attività “ispettiva” abbia voluto addirittura rendere edotto il Sig. Prefetto affinché valuti i miei comportamenti, presuntivamente illegittimi, lo considero un ulteriore privilegio di cui mai avrei sognato di godere rispetto ai colleghi presidenti delle altre 257 Assise comunali della Regione e delle altre 19 della Provincia di Brindisi di cui il nostro Consigliere regionale è degno rappresentante. Credo, infatti, che in questa veste soprattutto, oltre che in quella di “attivo cittadino” di questa Repubblica, si sia mosso nell’occasione.

Non voglio pensare che il suo intervento ispettivo e di denuncia sia stato invece “sollecitato” da qualche suo amico locale. Sarebbe offensivo solo pensarlo, sia nei confronti di chi avrebbe “utilizzato” il suo prestigio ed il suo peso politico per dare una forza, che evidentemente non ritiene avessero, alle proprie istanze, sia e soprattutto nei confronti del Consigliere regionale che si sarebbe fatto strumento di tutto questo. Non voglio pensarlo e quindi non lo penso.

I rilievi di un uomo delle Istituzioni di cotanto spessore politico (è innegabile la sua grande  e lunghissima esperienza sul campo) – non mi pronuncio sullo spessore umano perché poco o niente conosco della sua vita, se non quello che mi deriva da qualche vago ricordo di una certa puntata di un certo programma televisivo di una certa emittente nazionale (La7 – Italian Job) nella quale diventò, “a sua insaputa”, inatteso protagonista – meritano certamente attenzione e non vorrei sottrarmi al mio dovere di dargliela. Se solo, però, riuscissi a capire in cosa esattamente essi consistano.

Probabilmente, ma non è un tentativo di giustificazione della mia incapacità di comprendere bene il tenore dei rilievi mossi, qualche evidente contraddizione nell’articolo di stampa che ne riportava la notizia (prima si afferma che <<…di tali dimissioni>> –  nda: di alcuni Consiglieri comunali – <<…il Consiglio comunale ebbe a prendere regolarmente atto – e peraltro non poteva diversamente, stante le disposizioni vigenti…>>, poi invece si afferma, citando il TUEL, che <<Le dimissioni…non necessitano di presa d’atto…>>) mi ha un po’ messo fuori strada nel tentativo di  coglierne il senso complessivo.

Il solo “rilievo” che ho ben compreso riguarda il mancato rispetto del termine dei dieci giorni (ex TUEL) per procedere alla surroga dei Consiglieri dimissionari. Rammento al Consigliere regionale che suddetto termine è stato ben rispettato con l’inserimento delle surroghe all’ordine del giorno del Consiglio del 4 agosto scorso. Rammento, altresì che, in tale seduta, si è potuto procedere solo a due delle cinque surroghe previste, in quanto le altre persone potenzialmente subentranti, secondo il Consigliere regionale <<contattate da chi e a quale titolo non è dato sapere>> avevano già dichiarato, per iscritto, la loro indisponibilità ad assumere la carica. Rammento, a tale specifico proposito, che le persone potenzialmente subentranti e dichiaratesi indisponibili, sono state formalmente invitate, dall’Ufficio di Segreteria del Comune, a rendere la dichiarazione di insussistenza di cause ostative o incompatibilità alla carica. Di tale circostanza è dato sapere a tutti, non solo al Consigliere regionale, in quanto esiste lettera protocollata e formalmente notificata ai destinatari.

Della procedura seguita, comunque, ho informato il Consiglio comunale nella citata seduta del 4 agosto, di cui sono disponibile a trasmettere processo verbale al Consigliere regionale. Rammento, infine, a quest’ultimo che il termine dei dieci giorni previsto dal TUEL non è perentorio, così come chiarito da costante e univoca giurisprudenza (vedi per tutta: CONSIGLIO DI STATO, Sez. V, 23.4.1998, n. 476; CONSIGLIO DI STATO , Sez. V, 17 febbraio 2006, n. 640).

Essendomi trovato, quindi, nella difficoltà oggettiva (parliamo, si badi bene, del periodo immediatamente precedente e immediatamente successivo al ferragosto) di chiedere alla Segreteria del Comune e all’Uffcio notifiche di procedere alle ulteriori comunicazioni ai rimanenti potenziali Consiglieri comunali subentranti (ne sono rimasti solo sei), ho ritenuto non “gravissimo” derogare al termine dei dieci giorni, peraltro non perentorio. Del resto, il periodo ferragostano sembra aver giustificato anche il ritardo nella denuncia da parte del Consigliere regionale della presunta <<illegittimità delle decisioni assunte e dell’assoluta gravità dei fatti>>. Non era forse perentoria la necessità di <<ripristinare le condizioni di legalità>>, presuntivamente violate?   Preciso comunque che, dalla data del 4 agosto, non si sono tenute altre sedute di Consiglio comunale in cui esso ha operato senza il suo plenum. Tuttavia, se questo può contribuire a tranquillizzarlo, informo il Consigliere regionale che risulta avviata la procedura per il prossimo Consiglio comunale, avendo già provveduto a convocare la relativa Conferenza dei Capigruppo per il prossimo venerdì 12 c.m..

Qualora, quindi, il Sig. Prefetto, non decidesse di archiviare immediatamente l’istanza del Consigliere regionale, derubricandola a semplice “atto di schermaglia politica da inizio campagna elettorale” e mi chieda, invece, ragione del mio operato, sarò bel lieto di fornirgli tutte le risposte agli eventuali altri rilievi (che, ripeto, al momento mi sfuggono).

Ma sarei ben lieto di fornirli allo stesso Consigliere regionale qualora mi aiutasse a superare il mio deficit cognitivo. Possibilmente senza tanto clamore mediatico di cui, lo rassicuro, un umile/piccolo (spero non <<incauto>>, come mi definisce) presidente di Consiglio comunale non ha affatto bisogno. Sarei ben lieto, anzi onorato, di interloquire persino al telefono, qualora avesse anche lui il piacere di farlo. Per evidenti ragioni non pubblico qui il mio numero di cellulare. Ma può sempre farselo dare da qualche suo amico locale. Anche lui di grande spessore politico e anche lui…”già” molte cose.

 

Cordialità.

Francesco Palermo – Presidente del Consiglio Comunale di Torchiarolo

 

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