March 23, 2025

Sono stati dimostrati i danni alla salute del Polo energetico e del Polo chimico ma non ci è stata la necessaria attenzione operativa non da parte delle autorità politiche e neppure da quelle sanitarie ed ambientali. Infatti il recente studio epidemiologico (studio Forastiere) commissionato dalla Regione Puglia ha chiarito l’esistenza di “un importante impatto sulla salute delle passate emissioni industriali”. Ed ha aggiunto: “tale criticità suggerisce l’opportunità di proseguire l’osservazione epidemiologica, garantendo contestualmente l’attuazione di tutte le misure preventive atte a tutelare la salute della popolazione residente in questo territorio, compresa l’adozione delle migliori tecniche disponibili per il contenimento delle emissioni industriali.”

Tenuto conto che in sede di riesame dell’AIA della Centrale di Cerano il Ministero della Salute aveva formulato la richiesta di una valutazione dell’impatto sanitario che il Ministero dell’Ambiente ha invece rigettato, ci si chiede perchè mai non si provveda da parte della Regione ad aggiornare il suddetto studio fino almeno al 2016, come richiesto dagli stessi autori, dal momento che l’analisi si ferma al 2013.

Chiediamo anche che i Parlamentari ed i Consiglieri Regionali della Provincia siano presenti alla manifestazione e facciano proprie e sostengano nelle rispettive sedi il rispetto delle conclusioni e l’aggiornamento costante dello studio Forastiere, le richieste per l’AIA del Ministero della Salute nonchè le politiche di produzione alternativa di energia accelerando la dismissione della produzione attraverso megacentrali a combustibile fossile.
La dichiarata volontà di “decarbonizzare” espressa ripetutamente dal Presidente della Regione Puglia avrebbe avuto occasione di esprimersi nella recente procedura di riesame dell’ AIA per la Centrale di Cerano con la richiesta di più stringenti limiti emissivi proprio attraverso l’adozione delle migliori tecnologie disponibili. Ma questo non è avvenuto.

Non va dimenticato che i dati del Ministero dell’industria in base ai quali l’Italia non ha bisogno del gas che arriverebbe attraverso l’approdo in Puglia di ben tre gasdotti (TAP ed altri 2) e concorda con l’opinione di qualificati economisti secondo cui la riduzione delle emissioni da combustibili fossili passa attraverso l’incentivo alle produzioni alternative e l’adozione di tecnologie di risparmio energetico che hanno già prodotto, negli anni scorsi, la chiusura della centrale a carbone di Brindisi Nord.

Abbiamo fiducia, infine, che per i danni del passato recente e per quelli in corso, la Procura della Repubblica di Brindisi possa prendere in considerazione gli esposti di cittadini e lavoratori ammalati e dei congiunti di quelli deceduti per malattie che proprio il recente studio Forastiere attribuisce alle emissioni industriali. E ciò al fine di far valere anche a Brindisi il sacrosanto principio secondo cui “chi inquina paga”.

Per gli esposti motivi il Forum aderisce alla manifestazione indetta di No al Carbone per il 28 ottobre prossimo a partire dalle ore 15,00 nei pressi della Centrale di Cerano. E lo fa rilevando che la delibera di Giunta Regionale del 24 ottobre con molte parole dice una sola cosa: che il gasdotto progettato per San Foca si sarebbe potuto fare (o forse si potrebbe ancora fare) a Brindisi in cambio di non meglio precisate compensazioni. Una impostazione questa che il Forum ha fermamente contestato in passato e continua a censurare con la stessa determinazione.
Brindisi 25 ottobre 2017
FORUM AMBIENTE, SALUTE E SVILUPPO

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