A conclusione di un mirato controllo, i Carabinieri della Stazione di Ostuni, unitamente al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi, alla Stazione Carabinieri Forestale di Ostuni e al personale dell’Asl di Brindisi, hanno denunciato in stato di libertà un 29enne di Bitonto e un 71enne di Bari, rispettivamente gestore e proprietario di un lido sito in località Rosa Marina.
In particolare, ai due sono stati contestati a vario titolo: il taglio e il danneggiamento di macchia mediterranea e vegetazione retrodunale di due distinte aeree asservite al lido, per una superficie complessiva di circa 300 metri quadri, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale, con conseguente sequestro penale delle due zone; la violazione della normativa per il contrasto e il contenimento della diffusione del “Covid–19”, non avendo adeguato gli spogliatoi di uso comune, con conseguente sanzione amministrativa; l’utilizzo, quale deposito di cibi e bevande, di un locale non autorizzato, incorrendo in una sanzione amministrativa e contestuale provvedimento di cessazione dell’attività di deposito; l’impiego di una dipendente in “nero” dal 26 luglio 2021, sulla cui documentazione sono in corso ulteriori accertamenti, al termine dei quali sarà comminata una sanzione amministrativa.
Particolarmente rilevante quanto accertato dai Carabinieri Forestali della Stazione di Ostuni: a ridosso dello stabilimento balneare vi erano i segni recenti di taglio ed eliminazione della tipica vegetazione a “macchia mediterranea” che ricopre le dune del litorale, e che ne assicura la stabilità.
La vegetazione era stata rimossa in due zone, per una superficie complessiva di circa 300 metri quadri, presumibilmente per ricavare spazi nella disponibilità dello stabilimento; i Militari hanno proceduto immediatamente ad apporvi i sigilli.
Per il taglio di vegetazione non vi era, naturalmente, alcuna autorizzazione, né poteva esservi, essendo i boschi e la fascia costiera entro i 300 metri dalla battigia sottoposti a vincolo paesaggistico, ai sensi del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, nonché del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale.
Questa grave azione di deterioramento del delicato ecosistema si inserisce in una catena di abusi che hanno frammentato e ridotto il sistema di dune che un tempo cingeva quasi tutta la costa brindisina.
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