August 1, 2025

C’è un tempo in cui il teatro si fa piazza e la leggerezza prende il posto della frenesia quotidiana. Questo tempo è il Brindisi Cabaret Show, in programma mercoledì 6 agosto alle ore 21, sotto la Scalinata Virgilio, per la rassegna “Meridiani d’Estate 2025” organizzata dalla Fondazione Nuovo Teatro Verdi e dal Comune di Brindisi. Quattro artisti, quattro visioni della comicità, quattro modi diversi di raccontare l’Italia da Sud, con le sue contraddizioni, i suoi paradossi e quella capacità tutta meridionale di ridere anche quando le cose non fanno ridere affatto. A salire sul palco, Giovanni Cacioppo, il trio La Ricotta, Gianni Ippolito e Tommy Terrafino. Insieme costruiranno un mosaico variegato di linguaggi comici, mescolando satira, improvvisazione, teatro popolare e cabaret puro.

Giovanni Cacioppo è noto da tempo al grande pubblico televisivo. Il suo stile asciutto e il ritmo imperturbabile delle battute lo hanno reso uno dei volti più riconoscibili della scuola di “Zelig” e “Colorado”, dove ha portato personaggi memorabili e una comicità a metà tra la malinconia e la disillusione. La sua carriera inizia negli anni Novanta con il “Maurizio Costanzo Show”, prosegue con il cinema – dove recita accanto ad Aldo, Giovanni e Giacomo e Giorgio Panariello – e si sviluppa anche a teatro in spettacoli come “L’uovo e la patata” e “In nomine patris”. Il suo è un umorismo pensato, spesso straniante, che parte dal reale per deragliare verso il grottesco.

Da Potenza arriva invece il trio La Ricotta, trentotto anni di carriera alle spalle, un’idea semplice diventata mestiere: far ridere portando in scena il paradosso della vita lucana. Peppino Centola, Mario Ierace e Antonio Centola hanno fatto della loro origine un marchio di fabbrica, raccontando in modo ironico e surreale la quotidianità del Sud. Hanno calcato palchi in tutta Italia, senza mai perdere il legame con la loro terra. Le loro gag veloci, i tempi comici serrati, la capacità di tratteggiare personaggi universali a partire da tic locali hanno conquistato pubblico e critica. Da “Zelig” a “Made in Sud” passando per tour teatrali e radio, il trio porta la verità filtrata dall’ironia: il paesone che “è vivibbbile”, le sagre, i parenti, la nostalgia e la testardaggine. La Ricotta è un pezzo di Sud che sa ridere di sé, con lucidità e affetto.

Gianni Ippolito, barese, viene dal teatro popolare e da una lunga militanza in commedie brillanti. Il suo percorso lo ha portato ad affiancare grandi nomi della televisione italiana – da Pippo Baudo a Maurizio Costanzo – partecipando a trasmissioni come “Domenica In”, “Casa Castagna”, “In famiglia”. Ma è soprattutto nella fiction che il pubblico lo ha imparato a conoscere: da “Un medico in famiglia” a “Nebbie e delitti”, da “Raccontami” a “Provaci ancora prof.”, ha dato prova di sapersi muovere tra ruoli diversi mantenendo sempre una cifra personale fatta di umanità e ironia. Sul palco, Ippolito alterna la parola brillante alla battuta surreale, costruendo monologhi che prendono spunto dalla realtà ma finiscono sempre per svelarne il lato più bizzarro.

Tommy Terrafino, infine, rappresenta la nuova generazione della comicità pugliese. Nato a Noicattaro e cresciuto a Turi, ha un passato nel duo “Savino e Terrafino” e una solida esperienza nelle piazze del Sud, prima di approdare – dopo la vittoria al Festival del Cabaret di Martina Franca nel 2014 – nel cast de “Il Boss dei Comici” su La7 e poi in quello di “Made in Sud” su Rai 2, dove debutta nel 2016 e resta tuttora uno dei volti più riconosciuti. Qui si afferma con due personaggi: il “vegano” e il “parcheggiatore”, figure nate da un’osservazione acuta della realtà quotidiana, portate in scena con scrittura precisa e spirito surreale. Terrafino è anche autore e capocomico, ideatore del laboratorio CabarNet in Valle d’Itria, e protagonista di spettacoli come “Veganissimo me”. La sua forza sta nel giocare con le contraddizioni del presente, nella capacità di raccontare un mondo che cambia senza mai prendersi troppo sul serio.

Il Brindisi Cabaret Show è una serata pensata per far ridere ma anche per raccontare – tra le righe – un pezzo di Sud. Un Sud che si reinventa, che si prende in giro. Perché ridere, in fondo, è sempre un modo per resistere.

No Comments