October 5, 2024

Il Sindacato Cobas dichiara lo stato di agitazione dei 9 lavoratori delle pulizie e 4 del portierato che lavorano presso l’Università del Salento , presso la Cittadella della Ricerca.

 

Il Sindacato Cobas promuove un sit-in presso la Università del Salento per Lunedì 3 Luglio a partire dalle ore 5,30 contro il taglio del 40% del già misero orario di lavoro.

 

Eclatante il caso di una lavoratrice che ha una sola ora di lavoro al giorno e che dovrebbe passare a 36 minuti.
Le 9 persone impegnate nelle pulizie avevano questo orario di lavoro settimanale part time:
1 persona a 5 ore, 1 persona a 8 ore,3 persone a 10 ore , 2 persone a 14 ore , 1 persona a 18 ore , 1 persona a 20 ore.

 

Le 4 persone impegnate nel portierato dovrebbero passare da 40 ore a 25.

 

La Università del Salento ,con straordinaria arroganza, prende la decisione nella giornata del 29 Giugno e la fa comunicare dalle nuove ditte interessate ai lavoratori nella giornata di ieri , 30 Giugno.

 

Il Sindacato Cobas ha chiesto 15 giorni di tempo per approfondire la riduzione così pesante di già pochissime ore di lavoro trovando di fronte a sè un muro.
La ditta nuova delle pulizie ci ha comunicato che se le lavoratrici si opporranno a questa decisione porteranno lavoratori da Lecce.

L’Università del Salento, che da Brindisi ha sempre preso tanti soldi , con questa operazione intende risparmiare qualche misero euro mentre ai suoi distribuisce lauti guadagni .

 

Il segreto di questa operazione sta nel fatto che invece di lavare ogni giorno per terra si può passare a lavare ogni 2 /3 settimane…. ed i vetri pulirli una volta all’anno.

 

Così l’Università di Lecce risparmia, con il coltello puntato alla gola di persone che hanno bisogno e che con la riduzione di orario non coprirebbero nemmeno le spese della benzina per recarsi a lavoro.

 

Basta con questi ricatti della Università del Salento , che di Salento ha solo il nome e che ci tratta come una sua colonia.

 

Il Cobas promuove una battaglia a partire da Lunedì per la dignità del nostro territorio, che non intende continuare a subire ricatti.

 

Il diritto allo studio deve essere garantito , evitando un continuo battere cassa da parte della Università di Lecce come se fossimo una succursale da cui prelevare sempre soldi o altrimenti chiude.
Dignità per chi lavora che è stata profondamente offesa.

 

COMUNICATO STAMPA COBAS

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