Ancora una volta la gara per l’affidamento del servizio di gestione tributi del Comune di Brindisi è andata deserta.
Sul fatto registriamo gli interventi di Massimiliano Oggiano e Riccardo Rossi, rappresentanti in consiglio comunale di “La Puglia prima di tutto” e “Brindisi Bene Comune”.
Scrive Massimiliano Oggiano:
Nemmeno l’Abaco, in regime di proroga, (nonostante il parere contrario espresso dall’Avv.to del Comune che ha sancito si è trattasse di nuovo affidamento e non di proroga e quindi atto illegittimo) ha inteso partecipare. Stranamente però Abaco accetta sempre le proroghe che le vengono proposte dall’Amministrazione Comunale!Sorgerebbero una serie di interrogativi che presuppongono altrettante riposte: non partecipa perché sa di andare in proroga? Non partecipa perché da sola non è in possesso dei requisiti richiesti dal bando? (ricordiamo che a Brindisi si è presentata, in una procedura negoziata, in ATI con altra società, quest’ultima in possesso dei requisiti richiesti).
Preferisce continuare con le proroghe fino a maturare il possesso dei tre anni di esperienza e dell’aver espletato il servizio in un comune di almeno 89.000 abitanti così come richiesto dal bando? Va specificato che l’Amm.ne ha accolto quasi tutte le condizioni/suggerimenti che Abaco aveva posto per iscritto (in modo molto singolare per non dire anomalo), ciò nonostante la stessa non partecipa alle gare, per ben quattro volte. Eppure è stata eliminata la clausola di salvaguardia sociale per i lavoratori (complici i gruppi consiliari di centro sinistra-nuovo centro destra) facendo carta straccia dei diritti giuridici ed economici che gli stessi avevano acquisito nel corso di oltre un decennio; sono stati aumentati gli aggi per la riscossione spontanea delle contravvenzioni al codice della strada; forse non sono stati accontentati in altre richieste, quali il rimborso delle spese postali anche sul non riscosso o forse non vedono di buon grado il fatto che il Comune possa attivare in proprio procedure per il recupero di tributi da parte di grandi e/o piccole aziende circostanza su cui hanno basato la richiesta di oltre 6.000.000 di euro al comune (ICI riscossa spontaneamente da ENEL e canoni pregressi IACP), aprendo un contenzioso; però continuano a lavorare per lo stesso Comune nonostante tutti gli inadempimenti contrattuali più volte emersi, e sono curioso di vedere, con un contenzioso giudiziario in corso, come farà l’Amministrazione ad andare in proroga/affidamento con la stessa Abaco!
Confido che almeno questo volta il Sindaco, l’Assessore ed i Dirigenti pensino a soluzioni diverse che tengano in conto le tasche dei cittadini (ricordiamo che in poco più di un anno ci sono costati oltre 1.500.000 di euro, a cui si deve aggiungere quel famoso euro arbitrariamente richiesto e che va moltiplicato per oltre 30.000 contribuenti) e che rispettino la dignità e la professionalità di tutti i lavoratori che prestano la loro opera in questo settore.
Le soluzioni ci sono solo a volerle cercare e sopratutto volerle!
Questo l’intervento di Riccardo Rossi:
Per la quarta volta il bando di gara per l’affidamento del servizio di riscossione dei tributi locali è andato deserto, nonostante in questo bando l’amministrazione consentiva, rimuovendo la clausola sociale, all’azienda vincitrice di poter assumere i venti dipendenti senza il riconoscimento dell’orario pieno e delle qualifiche e quindi delle retribuzioni possedute. Un bando che consentiva quindi all’azienda vincitrice di ottenere maggiori profitti diminuendo il costo del lavoro.
Più volte in questi due anni avevamo proposto, anche attraverso un ordine del giorno presentato in consiglio comunale, di affidare tale servizio ad una delle società partecipate del Comune, salvaguardando i lavoratori cosa che altre volte per altri servizi è sempre avvenuta.
L’amministrazione ha inteso invece percorrere la strada dell’affidamento all’esterno, molto più onerosa dal punto di vista economico, visto che ha riconosciuto aggi per quasi 1,5 milioni di euro in un anno a fronte di un costo del lavoro di 650.000 euro, e rischiosa per i contenziosi cui spesso si va incontro, come nel caso di Abaco che chiede quasi 6,5 milioni di euro al Comune per riconoscimenti di aggi coattivi per le vicende Enel e Iacp.
Una strada, quella dell’affidamento all’esterno, che non ha prodotto nulla se non continui affidamenti diretti ad una società che non partecipa ai bandi di gara .
A questo punto occorre prendere atto della situazione e affidare ad una società partecipata dal Comune il servizio di riscossione dei tributi locali, perché riteniamo impercorribile , anche da un punto di vista normativo, un nuovo affidamento diretto alla Società che attualmente gestisce il servizio visto anche il contenzioso che essa ha aperto verso il Comune in relazione alla gestione dello stesso servizio di riscossione dei tributi.
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