Una nutrita delegazione pugliese era presente ieri a Roma per la nascita del Partito Liberaldemocratico, un nuovo soggetto politico che si propone di rompere la logica della polarizzazione tra un centrosinistra assistenzialista e un centrodestra sovranista. Matteo Viggiani, portavoce del partito in Puglia, ha dichiarato: “Basta populismi, basta estremismi, basta rendite di posizione. Il Partito Liberaldemocratico nasce come un progetto serio e solido per offrire agli italiani una vera alternativa di governo.”
Il Partito Liberaldemocratico si ispira ai valori della democrazia liberale, dell’economia di mercato e dell’integrazione europea. Aderisce all’ALDE (Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa) e fa propri i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, della Costituzione italiana e del Manifesto di Oxford del 1947.
Negli ultimi decenni, il sistema politico italiano si è dimostrato incapace di affrontare le sfide economiche e sociali. L’Italia è il Paese con la crescita più bassa dal 1995 ad oggi, con salari stagnanti, una fuga di giovani all’estero e istituzioni bloccate da veti incrociati. I due poli dominanti non hanno saputo dare risposte adeguate:
La sinistra continua a proporre soluzioni stataliste e assistenzialiste, trascurando la necessità di modernizzare il Paese.
La destra sovranista attribuisce la crisi alla globalizzazione, proponendo protezionismi che rischiano di isolare l’Italia.
Secondo i fondatori del Partito Liberaldemocratico, il vero problema è la mancata modernizzazione del Paese e l’incapacità di proporre riforme coraggiose. “Oggi quel coraggio lo abbiamo noi”, affermano i promotori del progetto.
Il Partito Liberaldemocratico si propone come una forza politica stabile e credibile, alternativa al populismo e all’instabilità. “Non siamo un partito personale né un cartello elettorale. Siamo un progetto collettivo, solido e strutturato. Gli italiani meritano una politica seria, fatta di trasparenza e risultati misurabili.”
Luigi Marattin ha dichiarato: “Inizia oggi la campagna elettorale per le Politiche 2027. Daremo agli italiani la possibilità di non dover scegliere tra Landini Ministro del Lavoro in un governo Schlein e Salvini Ministro degli Interni in un governo Meloni.”
Andrea Marcucci ha aggiunto: “Rimettiamo in circolo la voce dei liberaldemocratici con due caratteristiche fondamentali: rigore e concretezza. Siamo pronti al confronto con tutti, senza pregiudizi ideologici.”
Piero Ruggi ha sottolineato: “Per i liberali italiani oggi si realizza un sogno. Finalmente nasce una forza politica di riferimento per chi crede nella libertà e nelle opportunità per tutti.”
Il Partito Liberaldemocratico si basa su alcuni principi chiave:
Libertà individuale e democrazia liberale: meno burocrazia, più diritti e opportunità.
Europa e atlantismo: un’Italia protagonista in un’Europa più forte e integrata.
Merito e pari opportunità: carriera e successo basati sul talento, non sulle raccomandazioni.
Istruzione e cultura: scuola e università come motori di crescita.
Economia di mercato e concorrenza: meno Stato soffocante, più dinamismo economico.
Welfare responsabile: sostegno per chi è in difficoltà, senza creare dipendenza dallo Stato.
Lavoro e giovani: basta fuga di cervelli, l’Italia deve attrarre talenti.
Diritti civili e Stato di diritto: giustizia garantista e separazione dei poteri.
Ambiente e innovazione: transizione ecologica basata su scienza e tecnologia.
Equità intergenerazionale: basta scaricare sulle nuove generazioni i costi delle scelte sbagliate del passato.
Il Partito Liberaldemocratico non si limita ai valori, ma propone soluzioni concrete:
FISCO: abolizione delle tax expenditures e riduzione delle aliquote fiscali per famiglie e imprese. Obiettivo: tagliare 3 punti di PIL di spesa pubblica in 5 anni per ridurre la pressione fiscale.
ENERGIA: sì al nucleare senza esitazioni.
SCUOLA: riordino dei cicli scolastici, piena autonomia degli istituti e carriera meritocratica per i docenti.
COMPETITIVITÀ: più concorrenza e meno ostacoli burocratici.
SANITÀ: uniformità del sistema sanitario con criteri di gestione efficienti.
RIFORME ISTITUZIONALI: una sola camera con 600 membri eletti dai cittadini, federalismo fiscale trasparente.
EUROPA: rafforzamento della cooperazione su difesa, sicurezza, ambiente, migrazioni e ricerca.
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