Al momento la gestione affidata in proroga alle cooperative e altre gestioni in appalto appaiono in alcuni casi lesive e offensive nei confronti dei diritti dei lavoratori, vittime di reiterate sanzioni disciplinari illogiche e strumentali.
La committente più volte attenzionata dai sindacati ha il dovere di vigilare, di intervenire e di valutare quanto denunciato e invece siamo in un clima di malessere organizzativo e in un caos gestionale su chi opera in servizi fragili, con utenza sensibile anche al malessere dei lavoratori stessi.
Quanto accade in queste ore, negli appalti del comune di Brindisi e San Vito dei Normanni è storia che si ripete negli anni, ampiamente denunciata, con servizi completamente allo sbando.
A niente sono serviti infiniti tavoli di concertazione, stati di agitazione proclamati e continue denunce sindacali scritte e verbali. Si agisce tamponando e mai risolvendo le questioni.
Sembra non trovarsi mai la chiave di volta nel consorzio BR. 1 per trasparenza e programmazione funzionale e anche nella richiesta di atti amministrativi. Nel caso delle assunzioni nei servizi ad esempio, in alcuni casi sono solo pervenuti file vuoti e non abbiamo ancora elenchi del personale e relative assunzioni, ma sarà un problema tecnico- informatico?
Per quanto riguarda invece la prerogativa sindacale e le relazioni sindacali sono bloccate in trattative infinite senza nessuna soluzione definitoria, nonostante ore ed ore di incessanti riunioni.
Le cooperative o almeno alcune, manifestano atteggiamenti padronali ed unilaterali, che non rispettano le applicazioni contrattuali, inquadramenti e bandi pubblicati. Siamo stanchi di dovere inseguire una macchina amministrativa vecchia e arrugginita da parte delle istituzioni pubbliche, che non tutela le lavoratrici e i lavoratori agendo fuori da ogni doverosa programmazione funzionale e condivisa con le parti sociali per servizi alla persona, troppo distratta dinanzi a stravaganti gestioni del personale.
Per noi pubblico è garanzia di servizi efficaci ed efficienti e tutela per i lavoratori, ecco perché sarebbe da considerarsi o riconsiderarsi una progettualità pubblica e diretta, di internalizzazione di servizi anche per Brindisi. Ci chiediamo poi delle cabine di regia previste, citate solo sulla carta in termini di vera programmazione cooperata con le parti sociali e quanto previsto dalle normative vigenti sono per caso solo il privilegio di altri territori o possono essere anche il momento di sintesi decisorio anche di questo consorzio?
Ma le decisioni avvengono nelle commissioni comunali dei servizi sociali, senza per caso un confronto tecnico con tutti gli attori deputati, comprese le parti sociali e i sindacati? A danno dei lavoratori che da venti anni operano a garanzia dell’utenza fragile, con continui cambi d’ appalto senza alcuna valorizzazione professionale? Quale sarà la fine di questi servizi e quanto ancora dovranno subire questi lavoratori, part time per la maggior parte ancora dopo più di un decennio?
Ci saranno solo ed ancora macchinosi tavoli senza definizione e discussioni inutili?
Quanto denunciato resta una richiesta di intervento diretto e fattivo dei Sindaci dei comuni di BRINDISI e SAN VITO DEI NORMANNI afferenti al consorzio BR 1, per comprendere la previsione di intervento sui servizi esternalizzati e per tutelare le lavoratrici e i lavoratori storici che vivono un momento di estrema difficoltà, lavorando ora anche con la paura di essere sanzionati, con reiterati provvedimenti disciplinari e malessere che purtroppo rischia di riverberarsi sull’ utenza fragile a loro assegnata.
FP CGIL
segretaria provinciale CHIARA CLEOPAZZO
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