June 15, 2025

La CO2 non è un inquinante. E la classifica stilata dal WWF nel suo studio dice chiaramente che la centrale di Brindisi, tra le ultime in Europa, occupa un posto in graduatoria per le emissioni di anidride carbonica. Considerato che l’anidride carbonica rappresenta un problema a livello globale e non locale, occorrerebbe preoccuparsi seriamente piuttosto di quello che avviene in altri paese europei come la Germania, l’Inghilterra, la Polonia e in altri paese extra UE come Stati Uniti, India, Cina, Australia e molti altri dove il carbone viene utilizzato in quantità stratosferiche rispetto al microbo Italia che da questa fonte fossile produce poco più del 10% del proprio fabbisogno energetico.

Le conseguenze sul cosiddetto effetto serra sono del tutto trascurabili, l’Italia produce circa l’1,69% della CO2 nel mondo; la centrale di Brindisi cifre trascurabilissime.

 

Abbiamo la sensazione che, come sempre accade in questa città, ogni singolo studio venga presentato, ci sia una tendenza immane di alcune forze politiche alla strumentalizzazione per poter attaccare la controparte o semplicemente portare avanti la propria propaganda sterile. Qualcuno grida ancora alla riduzione di carbone nella nostra città.

Spesso ci chiediamo se questo venga fatto con ignoranza o semplicemente perché, in assenza di altri argomenti o programmi politici che guardino agli interessi effettivi della cittadinanza, si cerca di nascondere le proprie inadempienze.

 

Il mercato elettrico, da solo, in maniera più efficiente e in totale assenza di questa politica, ha già di fatto diminuito enormemente l’uso del carbone nella nostra città.

Il 40% in meno nella sola centrale Enel. Si grida di continuo all’uso e all’incentivo delle rinnovabili salvo poi osteggiare le installazioni eoliche o di altre fonti alternative in ogni dove.

Gradiremmo, visto che il mondo funziona con l’energia, che d’ora in avanti, certa politica non si limiti comodamente a raccontare le sue fandonie alla ricerca del voto ma chiarisca anche come intende produrla l’elettricità di cui tutti hanno bisogno. E ogni volta che si propone qualche modifica all’attuale assetto industriale del territorio, si chiarisca anche cosa si intende fare con i lavoratori di qualsivoglia comparto. E non vale dire genericamente che si intende ricollocarli altrove.

Siamo certi però che questo non avverrà perché a certa politica interessano i voti e lo status quo non certo l’interesse della collettività.

 

COMUNICATO STAMPA COMITATO ENERGIA AMBIENTE E TERRITORIO

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