Nella giornata di ieri, è stata notificata nella casa circondariale di Brindisi l’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Taranto, su richiesta di quella Procura della Repubblica che ha concordato con le risultanze investigative della Compagnia CC di Manduria, del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi, nei confronti del brindisino Domenico Di Santantonio, 27 anni, per rapina aggravata in concorso con l’uso delle armi, violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale e concorso nella detenzione di una pistola utilizzata per la commissione della rapina.
I fatti risalgono al 3 febbraio 2018, allorquando verso le ore 18,00, in una gioielleria di Sava (TA), si verificava una rapina a mano armata da parte di due giovani, entrambi a volto scoperto, che si dileguavano a piedi facendo perdere le proprie tracce. Sul posto giungeva immediatamente personale di quella Stazione Carabinieri, che eseguiva un sopralluogo, acquisendo i filmati delle telecamere del sistema di videosorveglianza della gioielleria. Da una prima disamina delle immagini, si appurava che i due malfattori, una volta entrati nell’esercizio, simulando di voler effettuare un acquisto di preziosi, inducevano la titolare ed il coniuge di quest’ultima a mostrare loro dei braccialetti in oro da donna. Ad un tratto, uno dei due estraeva una pistola dal giubbotto e, sotto la minaccia dell’arma, intimava ai commercianti di non muoversi, proferendo con inflessione salentina la minaccia di sparare in caso contrario. Nel frattempo, l’altro rapinatore, scavalcato il bancone di vendita, si impossessava di monili per un valore di 10.000 €, dandosi poi alla fuga a piedi. Considerato che gli autori della rapina avevano agito a volto scoperto permettendo alle telecamere interne della gioielleria di riprendere i loro tratti somatici, oltre che i capi di abbigliamento indossati, i militari del N.O.R. della Compagnia di Manduria, intervenuti sul posto, trasmettevano le immagini a tutti i Comandi dei Carabinieri della provincia di Taranto e della contermine compagine dell’Arma di Brindisi. Tale tempestiva diffusione sortiva gli effetti sperati in quanto, dopo qualche minuto, perveniva un prezioso spunto investigativo da un Carabiniere del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, che riconosceva, per fattezze fisiche e postura, uno dei due malviventi. Si trattava di un 27enne pluripregiudicato brindisino, con precedenti per rapina, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. in Brindisi. L’immediata acquisizione della foto segnaletica del soggetto, esibita alle vittime, avvalorava i sospetti a suo carico, in quanto ritenuto il rapinatore non armato durante l’evento delittuoso. Pertanto i militari di Manduria unitamente all’Arma di Brindisi si portavano presso l’abitazione del soggetto, rintracciato all’atto di rincasare che, alla vista dei militari, tentava di dileguarsi per sottrarsi alla cattura, ma veniva bloccato. Gli operanti rilevavano nella circostanza l’esatta corrispondenza degli abiti indossati dal soggetto con quelli immortalati dalle telecamere al momento della rapina, che venivano sequestrati. Il 27enne, veniva dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina aggravata in concorso con persona da identificare e violazione degli obblighi della Sorveglianza Speciale di P.S. e condotto presso la casa circondariale di Brindisi.
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