Caro Nando,
ti premetto che chi ti scrive non è stato uno dei tuoi elettori.
Non ci conosciamo e quindi non credo che tu lo sappia ma avevo preso la decisione, dopo un incubo pomeridiano, di partire per la Patagonia così da evitare di scegliere al ballottaggio ma così non è stato.
Non ti ho votato ed ho scoperto poi che non ti ha votato mia moglie, credo solo per un problema di genere, mia suocera, forse risentendo del clima familiare e tutti i miei fratelli e sorelle, cognati e nipoti ai quali non sono piaciute le sortite di Emiliano.
Quindi, caro Nando, non posso rivendicare nulla; non mi devi niente.
In parole povere, non devo riscuotere.
Posso solo chiederti, qualora tu ne avessi tempo e voglia, di leggere questa serie di consigli, naturalmente da te non richiesti, e di considerarli, ne più ne meno , alla stregua di tutti gli altri commenti che in questo periodo pullulano nel web , spesso fastidiosi come zanzare e molto più spesso inutili e dannosi come ghiaccio tritato nel mojito .
Inizio:
1. Nando, sii grande, fai l’uomo !
La campagna elettorale è finita e la politica non è la vita.
Sorridi, rilassati, scherza, viaggia, impegnati in altro; non rimuginare.
Passa il tempo con la tua famiglia ed i tuoi veri amici; avrai già capito che quelli che ti hanno avvicinato in campagna elettorale non lo erano e non lo sarebbero mai stati.
Certamente, se tu avessi vinto, sarebbero diventati cortigiani o leccaculo ma amici di cui fidarsi mai e consolati pensando che in questo sei più fortunato di Angela.
Insomma : vivi la tua vita e non angustiarti. Pensa che anche questa campagna elettorale è stata una bella esperienza dalla quale tirar fuori quel poco di saggezza che, con il tempo, dovrebbe renderci migliori.
2. Nando, sii grande, fai l’uomo!
Se non lo hai ancora fatto, chiama Angela e augurale buon lavoro; il suo buon lavoro sarà utile a questa città che anche tu ti sei candidato a governare e che, si presume, ami. In America, nella terra dei vincenti, quella telefonata serve a trasformare il “loser” in un “good loser” : falla anche se ti sembra difficile.
Là si chiama “concession” e non è affatto un atto formale ma la dichiarazione, da parte di chi ha perso, che la speranza di una comunità migliore viene sempre prima delle propri delusioni.
Senza quella telefonata sei destinato ad essere ricordato come il ragazzino che “brushca” e questo, francamente, non lo trovo giusto per te, per la tua famiglia, per chi ti vuol davvero bene e anche per quella parte di città che ha creduto in te.
3. Nando, sii grande, fai l’uomo !
A circa un mese dalla campagna elettorale avrai già ripensato a tante cose e sono sicuro che in cuor tuo una analisi fredda e spietata di ciò che è successo tu già l’abbia.
Avrai già capito, come diceva Borges, che “ vincere o esser vinto sono facce d’un caso indifferente e che non c’è altra virtù che essere arditi” e tu ardito lo sei stato; analizza la sconfitta e capirai di più questa città, studia i dati elettorali e ne comprenderai meglio le dinamiche.
Cerca di cavare da questa storia il massimo di utilità.
Quando questa tua analisi sarà pronta ed anche tu sarai pronto pubblicala, comunicacela; questa città ha bisogno di una tua parola definitiva .
Tua e soltanto tua.
4. Nando, sii grande, fai l’uomo, riprenditi la tua voce!
Non affidare l’esternazione dei tuoi pensieri agli stessi che su te hanno scommesso cinicamente.
Hai pagato tu, alla fine, il prezzo della prepotenza e dell’incompetenza di altri.
Ma questi cosa centrano con te?
Cosa centrano con te e con questa città?
Guarda cosa fanno : si avventurano in analisi ammiccando, inventando, insultando, adombrando, sussurrando e sai perchè? Perchè giocano altre partite nelle quali tu sei stato e rimarrai una semplice pedina.
Liberati da questo peso; non permettere a nessuno di “difenderti”, fallo da solo con coraggio e orgoglio.
5. Nando, sii grande, fai l’uomo!
Non ascoltare i richiami di chi sussurra che “ancora la partita non è chiusa”.
La partita è chiusa, chiusissima.
Non augurarti che Angela e la sua coalizione dimostrino che sono incapaci di governare : lo so e lo vedo anch’io che ce la stanno mettendo tutta per vanificare questo risultato ma tu hai l’obbligo di non essere tifoso, di non essere confuso con le seconde e terze file prezzolate.
Non augurarti che alla fine intervenga la magistratura ad interrompere questa esperienza così come sussurrano i tuoi ex supporters.
Loro lo sperano e lo auspicano per loro stessi, per la loro sopravvivenza politica, per le loro mire ma non certo per il bene tuo, mio o della città.
Lasciali fottere e prendine le distanze.
6. Nando, sii grande, fai l’uomo !
Abbandona la stanca tiritera della divisione fra coalizione nuova (la tua) e rappresentanti del vecchio (quella di Angela).
E’ una stupidaggine che non ha pagato e non pagherà mai perché non è vera.
Nelle tue liste c’era di tutto e di più così come nelle liste di Angela. Non scandalizzarti : la legge elettorale è questa e per vincere si ha bisogno di chi sa come raccogliere il consenso e a poco importa se a saperlo è un ignorante, un poco di buono, uno che sta in consiglio da quarant’anni o se è la prima volta che si candida.
Sono le leggi della politica e a meno di gridare allo sfascio totale così come fanno i grillini noi, democratici non pentiti, abbiamo l’obbligo di sottostare a queste regole.
Quindi lascia stare la strada della divisione vecchio/nuovo : è sterile, inopportuna, falsa e assolutamente inefficace sul piano politico.
7. Caro Nando io non ti ho votato per mille motivi : perché giro in panda, perché sei troppo diverso da me, perché hai amici spocchiosi che io reputo dei privilegiati senza alcun merito, perché le famiglie che ti sono state vicine non mi piacciono a prescindere, perché al tuo fianco non ho intravisto nessun segno di riscatto dei più deboli e dei meno fortunati (degli sfigati come me insomma) e per tanti e tanti altri motivi.
Ti ho combattuto e ho avuto il piacere della tua sconfitta ma come sempre mi accade, appena pochi minuti dopo quella fatidica mezzanotte ho cominciato ad essere dalla tua parte.
Non mi è piaciuta la sconfitta ma non mi è piaciuta neanche la vittoria: quei cori da stadio, quei tuoi amici già pronti a vendersi, quelle oscene facce fameliche che chiedevano le ritorsioni dei vincitori, quella moltitudine di tuoi sodali che ti davano addosso in quel festival di miserie umane mi hanno reso più morbido nei tuoi confronti ed è per questo che voglio darti un ultimo preziosissimo consiglio così come lo darei a mio figlio o al mio più caro amico. Nando, dimettiti da consigliere comunale, lascia il consiglio.
Senti a me.
Questo è l’atto che ti riscatterà.
So che non lo farai ma pensaci, rifletti: hai solo da perderci.
Te ne potrei spiegare le mille ragioni ma le leggi del web impongono che io la smetta qui.
Con stima e sincerità
Apunto Serni
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