Ogni parola, ogni idea, ogni gesto sono figli della nostra appartenenza politica e sociale. La storia traccia il suo percorso attraverso i suoi interpreti, personaggi, eroi e cattivi maestri.
Forse dovremmo rivedere qualcosa nella nostra concezione del mondo. Il dubbio che la mente umana sia rivolta talvolta a mistificare le buone intenzioni ci assale.
L’abilità nel trovare collegamenti con la storia, sia essa importante o marginale, ci lascia a volte perplessi.
Ci sono diversi modi di osservare da più angolazioni e in modo originale quello che accade intorno a una comunità.
La stampa ha il potere di raggiungere un pubblico molto ampio, ma spesso dimentichiamo che molti lettori sono informati e hanno un bagaglio di cultura e di esperienza elevato. Alcuni di essi sono figli degli insegnamenti dei libri di Lev Tolstoj, uno dei principali apostoli della non violenza.
Nel corso degli anni sessanta, gli eredi della Beat Generation continuarono a credere nella pace e libertà.
Un movimento creativo e colorato chiamato “figli dei fiori” che influenzò particolarmente l’opinione pubblica, tanto da essere riferimento di numerosi scrittori, registi e artisti musicali. Una sorta di rivoluzione pacifista contro la guerra, la violenza e la discriminazione di genere, etnica, religiosa, oltre a lottare per i diritti omosessuali e bisessuali.
Questa nuova rivoluzione culturale si espanse in tutto il mondo facendo creare nuovi movimenti di opinione. La moda e i valori hippie hanno avuto un notevole impatto sulla cultura influenzando il cinema, la letteratura e l’arte in genere.
L’eredità può essere osservata anche nella cultura contemporanea, compreso quella alimentare e ambientalista. Gli hippie sono stati influenzati dal pensiero di Gesù Cristo, San Francesco, Buddha e Gandhi.
Alcuni poeti come Baudelaire, Rimbaud e Verlan furono i dissacratori dei valori della società borghese.
I figli dei fiori furono pacifisti e presero parte a cortei non violenti. Non tutti svilupparono una posizione politica nei vari movimenti. L’attenzione era rivolta all’energia alternativa, per una agricoltura biologica e per una stampa libera.
Lo sviluppo delle correnti pacifiste e ambientaliste è collegato alle tematiche dei primi movimenti. La bandiera arcobaleno è diventata il simbolo più usato.
Nell movimento di liberazione sessuale simboleggia l’orgoglio gay e dei loro diritti.
È molto simile alla bandiera della pace. La somiglianza si spiega col fatto che entrambe derivano dall’arcobaleno, simbolo di pace.
Nel 2017 una nuova versione della bandiera è stata creata con l’aggiunta di due nuovi colori, il nero e il marrone a rappresentare la comunità afro- americana.
Come i figli dei fiori siamo alla ricerca di nuovi mondi, di sensibilità diverse, di un altro modo di percepire la bellezza nelle cose che amiamo.
MARCO GRECO
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