June 17, 2025

Un nome discusso – noto in città per i suoi trascorsi politici e sportivi –, una lista che rimbalza di chat in chat, e un sospetto che riporta alla luce vecchie ombre: la seduta straordinaria della commissione consiliare Ambiente, convocata stamattina (venerdì 16 maggio) dal presidente Roberto Quarta, si è trasformata in un caso politico dai contorni tutt’altro che trasparenti.

Al centro della discussione, la definizione della “platea integrativa” dei lavoratori della ditta Avr, attuale gestore del servizio rifiuti a Brindisi. Secondo l’opposizione – e non solo –, in quell’elenco sarebbe stato inserito un lavoratore che non ha mai prestato servizio nel cantiere brindisino. Un’anomalia che, se confermata, aprirebbe scenari delicatissimi.

Prima di entrare nel merito, occorre chiarire il contesto.

Avr, già Teorema, ha assunto la gestione del servizio il 1° ottobre 2023, ma potrebbe a breve dover passare il testimone. La società Teknoservice ha infatti vinto il ricorso e risulta ora nuova aggiudicataria. Tuttavia, il passaggio è ancora sospeso: il Tar di Lecce si esprimerà il 20 maggio sulla richiesta di sospensiva presentata da Avr, estromessa dall’appalto dopo la sentenza del Consiglio di Stato di novembre scorso.

Nel frattempo, il Comune sta portando avanti gli adempimenti preliminari: da un lato, la definizione della cosiddetta “platea storica”, ossia i lavoratori tutelati dalla clausola sociale; dall’altro, quella della platea integrativa, da cui attingere in caso di necessità temporanee o sostituzioni. Ma per rientrare in questa seconda categoria è necessario aver già lavorato nel cantiere di Brindisi. Ed è proprio qui che nasce il caso.

Secondo quanto emerso, nelle ultime ore Avr avrebbe trasmesso ad alcune sigle sindacali un elenco di circa 15 nomi destinati alla platea integrativa. Tra questi, figura una persona che non avrebbe mai lavorato a Brindisi. Un dettaglio non irrilevante: lo stesso soggetto avrebbe pubblicamente sostenuto la candidatura di Giuseppe Marchionna durante la campagna elettorale dell’estate 2023. Non solo. Avrebbe lasciato il proprio incarico presso Santa Teresa – società in house della Provincia, guidata in passato proprio da Marchionna – per essere assunto da Avr e assegnato a un’altra sede, diversa da Brindisi.

La notizia ha fatto rapidamente il giro dei gruppi WhatsApp dei consiglieri comunali, spingendo alcuni di loro a chiedere la convocazione immediata della commissione. Il presidente Quarta ha accolto la richiesta, e la seduta si è svolta questa mattina con la partecipazione dell’assessore all’Ambiente Livia Antonucci e del dirigente Danilo Morciano.

Durante la riunione, mentre il consigliere Pasquale Luperti (Uguaglianza Cittadina) sollecitava chiarimenti, è arrivata una nota ufficiale del segretario provinciale della Fiadel, Luciano Saponaro. Il sindacalista ha chiesto di rettificare l’elenco trasmesso, segnalando la presenza di un “elemento qualificato con livello 4B” che non sarebbe mai stato assunto né avrebbe mai svolto alcuna attività nel cantiere brindisino. Per la Fiadel, si tratterebbe di un’irregolarità grave, “potenzialmente configurabile come reato di falso in atto pubblico”.

Il dirigente Morciano, da parte sua, ha chiarito che il Comune non ha mai ricevuto l’elenco con il nome contestato. Il 6 maggio, Avr ha trasmesso un elenco di 222 lavoratori: 215 facenti parte della platea storica e 7 assunti a tempo determinato con contratto in scadenza il 30 settembre. Del nome al centro del caso, nessuna traccia. È stato solo in commissione che è emersa l’esistenza di una seconda lista, diversa da quella ufficiale.

Per l’opposizione, la vicenda non può chiudersi così. Luperti ha chiesto all’assessore Antonucci di diffidare formalmente Avr e di trasmettere tutta la documentazione alla Procura della Repubblica. “Qualcuno vuole speculare su un elemento che incide sul costo del lavoro e sulla Tari. Non possiamo accettare cambiali elettorali”, ha dichiarato.

E qui si innesta un ulteriore elemento, circolato nelle ultime ore sotto forma di indiscrezione: il nome finito nella lista Avr potrebbe essere lo stesso coinvolto nel cosiddetto “caso Santa Teresa”, scoppiato all’indomani delle elezioni comunali del 2023. All’epoca, Luperti e il Pd denunciarono una serie di promozioni con aumento di stipendio nella partecipata provinciale Santa Teresa spa, firmate da Marchionna nei giorni immediatamente precedenti alle sue dimissioni da amministratore unico, rassegnate il 30 maggio, il giorno dopo la sua proclamazione a sindaco.

Quelle promozioni, retrodatate al 1° aprile, furono sospese dalla Provincia. Luperti parlò di “favori elettorali a chi aveva sostenuto la campagna dell’attuale sindaco” e chiese addirittura di bloccare la proclamazione. Il Pd parlò apertamente di un “metodo preoccupante”, di un “modus operandi da passato remoto”.

Marchionna, in quell’occasione, si difese affermando: “Io sono diverso da loro”. Oggi, però, il sospetto che uno dei beneficiari di quella vicenda sia tornato in gioco attraverso la lista Avr riaccende le stesse dinamiche: assunzioni, politica, incarichi pubblici.

Nel frattempo, le opposizioni si muovono. Riccardo Rossi (Brindisi Bene Comune) ha chiesto al dirigente Morciano di verificare se esistano liste diverse da quelle ufficialmente trasmesse. Francesco Cannalire (Pd) ha invitato l’amministrazione a entrare in possesso di tutti gli elenchi e a verificarne l’autenticità. Il presidente Quarta ha chiuso con un monito: “Il grido d’allarme non va ignorato. Serve attenzione e vigilanza”.

La prossima data da segnare è il 20 maggio, quando il Tar si pronuncerà sulla sospensiva. Ma intanto, a Brindisi, il nodo della gestione pubblica e dei rapporti tra politica e assunzioni torna al centro del dibattito, con un intreccio che ripropone lo stesso schema ed un sistema che, forse, merita uno sguardo più approfondito. Anche al di là delle mura di Palazzo di Città.

C’è chi, non a caso, ha già accostato questa storia a quella dell’estate scorsa, quando si parlò di multe “abbonate” proprio alla società AVR.

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