Una notizia confortante per i cittadini del comune di Brindisi arriva dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre.
Brindisi risulta essere tra le città meno tartassate dalla nuova Tasi.
Il dato, che riguarda il confronto tra la Tasi 2014 e la “vecchia” Imu del 2012, prende in considerazione 97 Comuni tra quelli che, entro il 18 settembre, hanno pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze le delibere relative alla nuova tassa sui servizi indivisibili.
I cittadini di Brindisi che possiedono un appartamento di proprietà risparmieranno oltre 300 euro rispetto al 2012. Un dato che va in contro tendenza rispetto a quanto accade in Italia: nel caso in cui i proprietari di prima casa abbiano un figlio convivente, in un Comune capoluogo di provincia su due la Tasi sarà più pesante dell’Imu.
Per i nuclei senza figli, invece, la situazione migliora: in due Comuni capoluogo su tre il nuovo tributo sulla prima casa sarà più leggero della vecchia Imu.
I proprietari di prima casa con un figlio convivente risparmieranno a Brindisi circa 310 euro (pagheranno 16 euro rispetto ai 325 dell’Imu 2012). Va meglio solo Torino (-312 euro) e Siena (-349 euro). I proprietari più penalizzati saranno quelli di Vercelli (che subiranno un aggravio di 198 euro), Isernia (+177 euro), Mantova (+170 euro), Prato (+167 euro) e Bari (+ 162 euro).
Ancora più risparmio per i brindisini se i proprietari della prima casa non hanno figli: nel 2012 erano costretti a versavare 375 euro di IMU, oggi si pagheranno un bollettino di 16 euro. Risparmio più consistente avranno solo i cittadini di Siena (-374 euro ma che pagheranno pur sempre 455 euro) mentre gli aggravi maggiori saranno sempre in capo ai proprietari di Vercelli (+148 euro), di Isernia (+127 euro) e di Mantova (+127 euro).
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