Genere: space rock/psychedelic
Da San Francisco allo spazio, è questo il cammino degli Sleepy Sun, giunti al loro quarto lavoro con Maui Tears, il prontuario psichedelico che la band mette a disposizione di tutti gli ascoltatori, affezionati, cultori e curiosi. Basterebbe l’iniziale “The Lane” a fugare ogni dubbio sulla qualità del gruppo, appena quattro minuti di genuina classe: voce riverberata, chitarre distorte cariche di effetti, basso onnipresente, batteria cadenzata e voce sognante. L’incipit è un tipo psych-rock sessantinano che dopo appena un minuto degrada verso la ballata, assumendo tonalità eteree che si riavvolgono su se stesse ritornando al giro di apertura.
Gli Sleepy Sun hanno il dono del bilanciamento, riescono a maneggiare con cura ingredienti space, psych e pop, tessendo canzoni che solleticano l’orecchio sin dal primo ascolto. Espressione di questa sintesi è un pezzo come “Words”, una ballata costruita su una classica progressione di accordi acustici su cui si stagliano chitarre intrise di chorus e riverbero.
“Everywhere Waltz” gioca fra la dolce odissea spaziale pop ed un blues galattico di stridenti chitarre ipersature. “Thielbar” è un rituale psichedelico costruito secondo tradizione: i tom della batteria dettano l’andatura, la voce diventa quasi un’unica cosa con la musica, per poi lasciare il campo alle melodie crunchy delle chitarre ed assoli ispirati.
Maui Tears è un album-viaggio, il consiglio è quello di ascoltarlo armati di cuffie, sorta di casco da astronauta musicale, necessario per isolarsi dall’ambiente circostante e perdere così ogni riferimento spazio-temporale. Inutile scomodare i Pink Floyd, la questione è ovvia: sì, ci sono echi floydiani e non potrebbe essere altrimenti, dato che gli inglesi sono la Bibbia di tutta la space music, tuttavia la cartina tornasole di questo genere musicale (in tutte le sue declinazioni) è senza ombra di dubbio la capacità di far viaggiare l’ascoltatore e gli Sleepy Sun sono fra i migliori piloti in circolazione. Se siete alla ricerca di un disco che vi faccia staccare i piedi da terra (e dalla Terra), fa al caso vostro.
James Lamarina
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