June 15, 2025

Due giorni che hanno dato a Brindisi un respiro europeo: quelli dei lavori della Civex, commissione del Comitato delle Regioni che dà voce agli enti regionali e locali nella elaborazione delle politiche e della legislazione dell’Unione europea. Dunque, un organo complementare alle istituzioni comunitarie, al quale è affidata una funzione consultiva. Per due giorni Brindisi ha parlato le lingue dell’Unione europea, che si è affacciata sul Mediterraneo per affrontare alcuni nodi cruciali delle sue politiche. I 110 membri si sono riuniti nella sala del «Nuovo Teatro Verdi» per discutere del tema caldissimo dei flussi migratori, tra i punti programmatici che fanno parte dell’agenda dei lavori della Commissione per il 2014, che porta in risalto la necessità per l’Europa di sviluppare una politica strutturale di accoglienza e una maggiore cooperazione tra i paesi membri e con i paesi di origine dei migranti. Il bilancio dei soccorsi compiuti dagli equipaggi delle navi della Marina militare, delle Capitanerie di porto e delle navi mercantili annovera periodicamente nuovi morti: sono i caduti della «silenziosa guerra» in corso nel Mediterraneo. Visti i numeri dell’emergenza, ha sottolineato il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, «il Mediterraneo non può essere un cimitero dell’indifferenza ma un luogo dove l’Unione europea deve dimostrare che esiste».

 

Le città attendono risposte dall’Unione europea, che riorganizza il quadro istituzionale mentre il nuovo periodo di programmazione, denominato Europa 2020, indica priorità e obiettivi per la crescita e lo sviluppo dei paesi. Gli stessi che vedono i territori al centro di un protagonismo europeo capace di arrivare dentro i diritti dei cittadini, quelli che interessano da vicino e in concreto la vita di tutti i giorni. Ruolo delle comunità locali significa ruolo del Comitato delle Regioni, che può cambiare, si è detto durante l’incontro brindisino, in un’ottica di nuovi asset istituzionali superando la stretta attività consultiva, sul modello del bicameralismo e dei länder tedeschi. E sull’impronta della «governance multilivello», il clima istituzionale nel quale i diversi livelli di governo lavorano insieme allo sviluppo della politica europea.

 

L’amministrazione del territorio, è stato chiarito, deve essere in grado di contribuire alle decisioni che lo riguardano in modo particolare. Inoltre, il livello locale, in quanto primo  punto di contatto per i cittadini e in linea con il principio di sussidiarietà, deve poter  partecipare a tutte le decisioni importanti che riguardano specialmente il modo di utilizzo dei fondi. «La legislazione europea anticipa quella nazionale che ne percorre le tracce e ne recepisce le direttive nelle diverse materie d’interesse», ha sottolineato Mauro D’Attis, membro del Comitato delle Regioni e promotore della riunione dei delegati comunitari a Brindisi, a conferma della importanza dei lavori di orientamento svolti nel capoluogo pugliese che hanno dato continuità ai tavoli di studio e di approfondimento di Bruxelles. Una scommessa vinta, in termini di organizzazione e di gradimento degli ospiti, che ha permesso alla nostra città di avere uno speciale riflesso europeo. «Le realtà locali hanno bisogno di un dialogo costante e diretto con l’Unione europea – ha affermato il sindaco di Brindisi Mimmo Consales – e penso che il futuro dell’Europa sia legato a questo presupposto, grazie anche all’impulso del Comitato delle Regioni che è l’organo decisivo per l’attuazione del principio di sussidiarietà. Brindisi ha risposto bene a questa due giorni di lavoro e di riflessione, segnale di una visione della città che non può più essere confinata alla dimensione del territorio».

 

 

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