October 7, 2024

Abbiamo appreso con favore dell’interesse dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale verso la proposta di un riutilizzo nell’ambito della filiera logistica delle infrastrutture portuali e retroportuali oggi asservite al traffico del carbone per la centrale Enel di Cerano.

Siamo particolarmente soddisfatti di tale interesse perché si viene rafforzando il consenso verso una proposta che la CNA aveva avanzato sin dallo scorso febbraio nel corso di un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza di Enel e delle istituzioni locali.

Una proposta giudicata positivamente dai presenti, tant’è che la stessa Enel ha deciso, dopo appena qualche mese, di sperimentare una formula simile in altri siti che ospitano centrali elettriche da dismettere o riconvertire, come La Spezia e Livorno.

Riportare l’interesse anche intorno alla centrale di Cerano e, di conseguenza, all’asse attrezzato che dal porto si congiunge alla centrale, rappresenta una straordinaria opportunità, tanto più se si ragiona nell’ottica dello sviluppo della ZES e della individuazione di una zona franca doganale interclusa come previsto dall’ultimo Decreto Semplificazioni.

Per tali ragioni, rinnoviamo l’invito che abbiamo già rivolto nei giorni scorsi alle istituzioni locali a promuovere al più presto un incontro con le forze sociali ed Enel allo scopo di “istruire” il percorso istituzionale e industriale che possa portare anche Brindisi a cogliere la opportunità di tale iniziativa.

Consideriamo, infatti, a volte poco lineare l’atteggiamento della stessa Enel in questo nostro territorio: non ci spieghiamo come sia possibile, altrimenti, che l’azienda, pur sostenendo nel corso di tutti gli incontri con le associazioni datoriali e sindacali che Brindisi viene considerata un laboratorio di idee, queste idee poi vada a svilupparle altrove, promuovendo la costituzione addirittura di società di scopo.

La storia recente di questa città racconta di decine di “tavoli” aperti su tematiche importanti e mai portati a compimento. Ci si è persi troppe volte per strada, a danno del territorio brindisino che si è impoverito sempre di più, fino a giungere alle attuali gravissime condizioni economiche ed occupazionali.

Un ulteriore “colpo” all’economia industriale e portuale brindisina rischia di giungere nell’ambito del processo di decarbonizzazione e quindi è evidente che la possibile definizione – così come da noi proposto – di un infrastruttura logistica che comprenda la banchina utilizzata da Enel per la movimentazione di carbone, così come di almeno un “dome”, del nastro trasportatore e dell’asse attrezzato, rappresenta una ipotesi di sviluppo alternativo dei traffici portuali che collocherebbe Brindisi tra le mete più ambite del Mediterraneo.

Un progetto concreto e maturo già oggi, che può e deve vedere protagoniste le imprese locali e che potrebbe, partendo dai bisogni e dalle opportunità del territorio, lo diciamo con il rispetto dovuto alle istituzioni, aiutare anche a superare quei contrasti dannosi e ripetuti degli ultimi mesi che rischiano di affossare definitivamente il porto di Brindisi.

La Cna, così come immaginiamo tutte le forze sociali del territorio, è pronta a raccogliere la sfida.

Franco Gentile – Presidente CNA della provincia di Brindisi

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