July 17, 2025

Nel pomeriggio di ieri, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Mesagne hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di un artigiano 48enne che era membro di un’associazione sportiva.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, su richiesta del P.M. titolare dell’attività d’indagine.

 
Si tratta dello stesso uomo arrestato nel marzo scorso per pedofilia. Adesso è indagato anche per il reato di violenza sessuale nei confronti di persona, all’epoca dei fatti, minore degli anni 18, con l’aggravante di aver commesso il fatto per motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà nei confronti della vittima. Sul capo dell’uomo pendono anche i reati di di minaccia e violenza privata, poiché costringeva la giovane vittima ad infliggersi punizioni corporali e atti di autolesionismo ogni qualvolta la stessa non ottemperava ai suoi ordini (tra i quali vi era anche quello di non comunicare, neanche a mezzo telefono, con nessuno) e la incitava a sottoporsi a seduta ipnotica regressiva al fine di purificarsi da altre precedenti relazioni sentimentali e sessuali.

 
Tutto parte verso la fine dell’anno scorso, quando la giovane donna si è presentata negli uffici del Commissariato, accompagnata da due persone che la sostenevano psicologicamente e che chiedevano di ascoltare la sua storia di violenza.
Una come le tante, molte sommerse? Per alcuni versi sì, le violenze sono sempre di natura fisica, verbale, economica, persecutoria, sessuale. Ma in questa, oltre alla variegata tipologia di violenza, c’era di più: c’era un incredibile sapore di medioevo con una presenza costante di sedute ipnotiche che venivano proposte alla vittima che avrebbe dovuto purificare il suo animo per esser degna di quell’uomo.

 

Per un paio di anni quello “scricciolo” di ragazza, che transitava dalla minore alla maggiore età, con una storia familiare difficile che l’aveva resa debole e insicura, era rimasta nel possesso dell’odierno indagato.

“Nel possesso” è esattamente l’espressione, purtroppo, più calzante per definire quel rapporto sperequato in cui lui dettava ordini e pretendeva inaudite e raccapriccianti “prove d’amore” (tagli in varie parti del corpo, bruciature della schiena con la piastra per capelli, dei polsi e delle gambe con un accendino, nello sbattere la testa ripetutamente contro il muro e nell’ingerire farmaci fino a tentare il suicidio) e lei subiva in silenzio, impotente, lusingata per le attenzioni (malate) ricevute da quell’uomo che molti genitori di ragazzine che gravitavano in quell’associazione sportiva vedevano come un educatore, un supporto per la crescita delle loro creature.

 

Vero è, infatti, che durante l’attività di indagine emergeva che la vittima non era una soltanto, ma che altre minori, nell’ingenuità ed inconsapevolezza dei loro genitori, erano state rese oggetto di attenzione da parte del ristretto.

 

Non è stato semplice ascoltare quella donna, né le persone informate dei fatti, lo scenario che ne veniva fuori appariva anacronistico e per alcuni versi surreale.

 

Al Commissariato è scesa in campo “la quota rosa” dell’ufficio che ha saputo accogliere e ascoltare l’animo traumatizzato della giovane che, però, è riuscita a ribellarsi, a prendere quel coraggio per raccontare la sua storia.

 

L’uomo indagato è il presidente di un’associazione sportiva di Oria (Brindisi) che è stato arrestato lo scorso marzo con l’accusa di aver abusato di una tredicenne.

Nei suoi confronti i poliziotti della Squadra Mobile di Brindisi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del gip Tea Verderosa, su richiesta del pm Paola Palumbo.

Il dirigente sportivo è accusato di pedofilia dopo la denuncia dei genitori della ragazzina che, dopo un inziale timore, ha deciso di confidarsi con la madre.
All’uomo è contestata anche l’aggravante di aver abusato della propria funzione. A lui infatti la minorenne era affidata per ragione di cura, educazione o istruzione.

Da quel poco che è trapelato sulla vicenda, le molestie sarebbero andate avanti per alcuni mesi e sarebbero state perpetrate in diverse occasioni.

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